In attesa delle annunciate dichiarazioni della presidente Alessandra Todde e del leader del M5S Giuseppe Conte, il centrodestra sardo sferra un attacco frontale, a poche ore dalla sentenza del Tribunale civile di Cagliari che ha respinto il ricorso della Todde contro l’ordinanza di decadenza emessa dal collegio regionale di garanzia elettorale.
Per l’opposizione, il verdetto mette la parola fine a un’esperienza di governo che – nei fatti – “non è mai realmente iniziata”. A guidare la carica è il deputato di Fratelli d’Italia, Francesco Mura, che parla di legislatura segnata da “improvvisazione e pressapochismo”: “Il caso Todde conferma l’incapacità del Movimento 5 Stelle, anche nella sua versione riveduta, di interpretare con serietà il ruolo di governo. La Sardegna merita di più: stabilità, competenza e visione”.
Non meno duro l’affondo del leghista Michele Pais, che chiede apertamente un passo indietro: “La Todde è ormai da considerarsi ex presidente, la sentenza è chiara. Continuare a distribuire incarichi e aggrapparsi alla poltrona con cavilli giuridici è un atto di grave irresponsabilità istituzionale”. Per Pais, “chi predicava moralità oggi si dimostra pronto a tutto per restare in sella”.
Una linea condivisa anche dal capogruppo dei Riformatori sardi, Umberto Ticca, secondo cui “la fine politica era già evidente, ma ora è arrivata anche quella giuridica”. Sulla stessa linea anche Ivan Piras di Forza Italia: “La fotografia è ormai nitida: una legislatura mai realmente iniziata per incapacità politica e che probabilmente finirà per lo stesso motivo”.
Il centrodestra compatto chiede dunque di ridare la parola ai sardi, mentre dalla maggioranza si attende ancora una reazione ufficiale. Ma l’onda lunga della sentenza rischia di travolgere definitivamente il già fragile equilibrio della giunta Todde.










