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Negli occhi ha ancora “impresse” le fiamme, “alte cinque metri”, che ha visto nella notte tra sabato e domenica, appena è arrivato davanti al suo laboratorio di pasticceria di viale Elmas, proprio a fianco a Stockhouse: “Il mio capannone non stava ancora bruciando, poi però non hanno retto le pareti”. E il fuoco ha avvolto tutto: “I danni sono di circa 280mila euro, ma poi si dovranno vedere anche i danni strutturali. Le attrezzature nostre costano tanto, erano all’avanguardia. Insieme a me lavorano cinque persone, veniamo da un periodo non facile, quello del Covid”. Telecamere? “Sarei dovuto andare a fare la richiesta formale per attivarle tra due giorni, erano ancora bloccate”. Ma i filmati di un altro capannone sono già sotto gli occhi della polizia, alla ricerca di prove e dettagli che possano incastrare chi ha incendiato Stock House: un rogo, appunto, che ha devastato anche il laboratorio del pasticciere.
“Sono un ottimista per natura”, afferma Aresu, “sono di nuovo qui nel mio punto storico vicino al mercato di San Benedetto”, nel laboratorio molto antico de La Piemontese. “Sto già lavorando sodo per riattivare tutto immediatamente, anche per non far risentire della situazione i miei clienti e le aziende”. Nessuna rabbia, però, traspare dalle parole di Aresu: “Penso che possa capitare a chiunque, i miei vicini hanno avuto questo problema grande e non sta a me decidere di chi siano o non siano le colpe. Credo che, nella sfortuna, siamo ancora in piedi e operativi con un nuovo progetto”.