Vivono in provincia di Nuoro, “purtroppo non ci sono possibilità ecco perché abbiamo necessità di trasferirci in una città per poter ricominciare piano piano, perché siamo indietro di tutto. Abbiamo bisogno di trovare una soluzione. Di trasferirci a Cagliari, una città dove possiamo avere la possibilità di ricominciare a vivere”. Chiedono di rimanere anonime per non avere anche il carico dei giudizi, una pressione che in questo momento le destabilizzerebbe ulteriormente: la bolletta della luce è scaduta il 3 giugno, a metà mese incombe l’onere dell’affitto, le poche provvigioni che avevano sono solo un ricordo e la disperazione aumenta, giorno dopo giorno, come la voglia di non arrendersi e trovare una soluzione che parte dal desiderio di un lavoro. Un diritto che tale non è, non sono automunite e questo complica ancor più le cose: ecco, allora, la volontà di cambiare territorio, di trasferirsi a Cagliari dove i mezzi pubblici non mancano e le offerte di lavoro sono più cospicue rispetto ai territori interni. Una delle due donne, tra l’altro, ha gravi problemi di salute. “La mia compagna non ha diplomi né particolari esperienze, pertanto è molto difficile trovare impiego. Non ha specifiche esperienze. Ha lavorato come hostess di sala anni fa e come badante per anziani autosufficienti in orario diurno.
Qui, dove viviamo, purtroppo, non ci sono possibilità. A fine giugno scadrá il nostro contratto di affitto e dovremmo pagare il mese il 16 giugno.
Non avendo la possibilità economica ovviamente il proprietario non ci rinnoverà alcun contratto se non lo paghiamo in tempo. Quindi siamo in una situazione molto grave. Abbiamo bisogno urgentemente di aiuto, di qualcuno che possa ascoltare la nostra storia e aiutarci.
Viviamo in una condizione socio economica grave in quanto abbiamo smesso di percepire supporto formazione e lavoro senza possibilità di proroga e siamo dunque rimaste a zero reddito.
Abbiamo un isee inferiore ai 2000 euro. Abbiamo chiesto aiuto agli assistenti sociali del comune ma dicono che non possono fare nulla oltre ad averci dato un contributo economico di 514 euro. Abbiamo anche bolletta da pagare e rischiamo seriamente di restare senza utenze e sfrattate in mezzo alla strada nell’indifferenza totale delle istituzioni. La diocesi che ci ha preso in carico dallo scorso ottobre non risponde più alle nostre richieste. Ci hanno fatto compilare altri moduli per avere aiuto nel pagamento delle utenze ma non abbiamo ricevuto più nessuna notizia.
Abbiamo chiesto aiuto a chiunque per uscire fuori da questa situazione ma nessuno vuole aiutarci. Abbiamo cercato avvocati, abbiamo loro raccontato tutto ma poi non hanno più risposto.
Io ho problemi di salute che non mi permettono di trovare lavoro e la mia compagna cerca un impiego disperatamente ma non lo trova.
Abbiamo bisogno di trovare una soluzione”. Questo l’appello disperato delle donne che chiedono solo un lavoro per poter vivere con dignità. Allegano un indirizzo email per essere contattate da chi, eventualmente, ha una proposta per loro. [email protected]