Crolla al minimo la fiducia dei sardi nella sanità pubblica. Disservizi, caos negli ospedali, carenza di medici e soprattutto una gestione fallimentare del settore più delicato di tutti da parte della Regione hanno distrutto aspettative, speranze e prestazioni nell’isola. Non è purtroppo una sorpresa: la situazione, già difficile, è precipitata con l’ultima gestione targata partito sardo d’azione, con l’assessore Doria, fedelissimo di Solinas e da lui voluto a tutti i costi al posto del leghista Nieddu, quotidianamente travolto dalle polemiche, l’ultima sui cateteri dei bambini malati oncologici ricoverati al Microcitemico.
E così, nel 2023 solo il 39% dei sardi dice di avere fiducia nella sanità pubblica. Un dato molto al di sotto della media nazionale del 52%. Per l’isola numeri in calo rispetto al 2022: dodici mesi fa la fiducia era al 46%. È uno dei risultati della ricerca SWG-Iares Acli. In generale il report, basato su un campione di 1023 intervistati, dice che per il 22% dei sardi la condizione personale è peggiorata nell’ultimo anno, per il 66% è invariata, per il 14% è migliorata.
Sono i residenti nell’area metropolitana di Cagliari quelli che maggiormente rilevano un peggioramento della loro situazione: ben 3 su 7. Il 36% dei sardi è infelice e insoddisfatto della propria condizione economica. Il 37% dei sardi si ritiene molto o piuttosto felice, il 46% si definisce mediamente felice, il 17% si dichiara non felice. È l’area metropolitana di Cagliari a registrare la percentuale superiore di infelici: il 28%, ben 11 punti percentuali sopra la media regionale e 16 sopra le province di Sassari e quelle di Nuoro e Oristano, dove sta la percentuale superiore di persone molto felici (rispettivamente 44% a Sassari e 42% nelle altre province).
Grande fiducia (74%) mostrano invece i sardi nelle forze dell’ordine; al secondo posto, a 10 punti percentuali in meno (64%), ci sono scuola ed università, poi beneficienza e volontariato (58%) e infine Chiesa (50%).