Ministro della Salute, presidente della Regione Sardegna, assessore regionale alla Salute, Commissario Straordinario di ATS, dirigente dell’ASSL di Nuoro, Prefetto di Nuoro e persino i NAS. Ecco l’elenco dei destinatari ai quali, nelle ultime ore, la parlamentare sarda Mara Lapia (M5S), componente della Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera dei Deputati, ha deciso di inviare ben due comunicazioni con carattere di urgenza in merito a quello che sta avvenendo sia presso il “San Francesco” di Nuoro, che in molti altri presidi ospedalieri dell’isola. Oggetto delle missive è la preoccupazione della Lapia per «la gestione dell’emergenza sanitaria per la diffusione del virus Covid-19, che sta letteralmente mortificando tutto il personale sanitario del presidio ospedaliero nuorese e non solo», dunque la necessità di tenere alta l’attenzione e fornire immediate risposte.
La situazione più preoccupante si sta verificando proprio a Nuoro dove, scrive la deputata al Ministro, «vi sono medici ed infermieri in servizio per fronteggiare l’emergenza sanitaria i quali sono venuti a stretto contatto con altri operatori già risultati positivi al tampone e messi in stato di quarantena. Nonostante gli stessi continuino a cercare invano di contattare l’Ufficio Igiene della struttura e la Direzione Sanitaria, sono obbligati a prestare servizio in stretto contatto con altri colleghi e con gli stessi pazienti.»
Proprio nelle ultime ore, infatti, tutti i direttori delle unità operative del San Francesco, compresi gli infermieri e gli OSS in servizio, hanno chiesto alla dirigente dell’ASSL di Nuoro, Maria Grazia Cattina, di conoscere immediatamente la lista degli operatori che si sono sottoposti a tampone e sono risultati positivi al fine di contenere i danni e di ricevere tutti i dispositivi per la protezione individuale. Su quest’ultimo punto, la parlamentare, aveva già scritto lo scorso febbraio al presidente Solinas e al commissario Steri, non ricevendo alcuna risposta in merito.
«Al San Francesco, come nelle altre strutture, vanno immediatamente consegnate mascherine idonee, tute, occhiali e tutto l’occorrente per mettere in sicurezza il personale sanitario ed i pazienti. Mi chiedo come mai, vista l’emergenza, non si sia provveduto ad una sanificazione totale di tutto l’ospedale. Gli operatori ed i pazienti nella struttura vanno sottoposti tutti quanti a tampone e se necessario – conclude la deputata – si sospendano le attività chirurgiche e non di tutto il presidio, comprese le urgenze. Se si procedesse in tempi brevissimi, si riuscirebbe a bonificare l’intero ospedale e a procedere con l’immediata riapertura, con la sicurezza sia degli operatori sanitari che di tutti i pazienti».
Una richiesta, quest’ultima, avanzata anche dal personale sanitario che, nel frattempo, non ha ancora ricevuto né risposte né indicazioni e continua a navigare a vista, oramai stremato per l’incessante lavoro.











