Cossu-gol, Lopez e Fini protagonisti nell’unica vittoria in serie A a Udine

L’undicesimo posto ottenuto da Rastelli contro il tredicesimo di Delneri ha interrotto dopo 20 anni il lungo predominio friulano sul Cagliari nelle classifiche finali


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Di Nanni Boi

Agli occhi dei tifosi rossoblù l’Udinese per il Cagliari  è sempre stato un avversario di pari livello se non inferiore. Per i meno giovani anche portafortuna, visto che un gol di Riva nel 1964, per l’1-1 al vecchio stadio Moretti, diede la matematica certezza della prima storica promozione in serie A (e consacrò contemporaneamente  la retrocessione di Selmonsson e compagni). Ma, al contrario, è sempre stato un avversario molto rognoso, quasi proibitivo in trasferta. Già facendo un calcolo totale della partecipazione delle due formazioni alla massima serie, l’Udinese è in  vantaggio per 45 a 38 campionati. E nel conto dei confronti diretti le cose peggiorano: il Cagliari in trasferta ha rimediato un pesante 14-1 nel rapporto sconfitte-vittorie (con 7 pareggi), mentre in casa il bilancio vede i rossoblù in vantaggio di misura per 8-7 (altri 7 i pareggi). Fino al 2-1 ottenuto l’anno scorso con i gol di Farias su rigore, Fofana e Sau, c’era la perfetta parità. Farà piacere osservare, proprio nella settimana in cui Andrea Cossu dopo i problemi fisici è di nuovo a disposizione di Lopez, che lo stesso Cossu è stato uno dei giocatori andati in gol (l’altro era stato Acquafresca) nel 2-0 ottenuto alla 37° giornata del campionato 2007-08 ( quello della grande rimonta con Ballardini) nell’unico successo colto dai rossoblù in casa dell’Udinese in 22 partite giocate in serie A. Protagonisti con Cossu quel giorno in campo in maglia rossoblù anche Diego Lopez e Michele Fini. Eppure questa supremazia all’almeno all’inizio non esisteva proprio. Se si considerano i primi dodici anni dei cagliaritani in serie A dal 64-65 al 75-76, dei friulani non c’era traccia, persi com’erano nei meandri della terza serie. In seguito la situazione si è prima pareggiata e poi addirittura capovolta. Al punto che fino all’anno scorso, quando la squadra di Rastelli ottenne l’11° posto con 47 punti, mentre l’Udinese si piazzò tredicesima a quota 45, erano addirittura venti anni che i friulani primeggiavano nella classifica finale sui rossoblù. L’Udinese quindi per un lungo arco di tempo ci ha guardato dall’alto in basso e obiettivamente alcune delle trasferte giocate prima al Friuli (poi sostituito dalla Dacia Arena) sono risultate piuttosto indigeste. Ricordiamo un triste 6-2 per il punteggio e un altrettanto triste precedente in cui Bisoli uscì in barella con la gamba troncata di netto. L’inversione di tendenza della passata stagione è stato un merito, nonché la conferma che almeno i numeri hanno sempre dato ragione all’allenatore esonerato e mai troppo amato dalla tifoseria cagliaritana. La quale ovviamente si augura che Delneri, rimasto quest’anno alla guida dell’Udinese, si confermi anche per il presente campionato almeno un gradino sotto i ragazzi di Lopez al termine delle 38 giornate. Al momento, dopo dodici partite giocate, le due formazioni sono in perfetta parità con 12 punti, il Cagliari però ha giocato una partita in più perché l’Udinese dovrà recuperare solo il 24 gennaio la gara non disputata con la Lazio nell’ultimo turno di campionato prima della sosta.


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