Conte annuncia: “Italiani, tutti a casa sino al 3 maggio: riaprirono solo librerie e negozi per neonati”. L’annuncio in conferenza stampa del premier sull’emergenza Coronavirus: “Proseguiamo le misure restrittive sino al 3 maggio, mi assumo tutte le responsabilità politiche di questa decisione difficile. Mi sono confrontato con tutti, dagli scienziati ai sindacati: i segnali della curva epidemiologica sono incoraggianti, le misure di contenimento stanno funzionando. Ci stiamo dimostrando un esempio per tutti gli altri Paesi, ma proprio per questo non possiamo vanificare gli sforzi. Se cedessimo adesso rischieremmo di perdere tutti i risultati positivi, ripartire daccapo sarebbe una frustrazione con un aumento delle vittime. Dobbiamo mantenere alta la soglia della pressione, anche a Pasqua e per i ponti del 25 aprile e del primo maggio. Siamo tutti impazienti di ripartire, l’auspicio è che dopo il 3 maggio si possa partire con cautela e gradualità. Dipenderà dal nostro comportamento, dobbiamo compiere questo ulteriore sforzo e mantenere le distanze sociali. La proroga vale anche per le attività produttive. Ci sta molto a cuore anche la tenuta del nostro tessuto socio economico, speriamo di allentare le misure per fare ripartire in sicurezza il motore del nostro Paese, ma non siamo nella condizione di ripartire a pieno regime. Vi posso promettere che se anche prima del 3 maggio ci fossero le condizioni, provvederemo di conseguenza. C’è qualche piccola variazione: dal 14 aprile riapriamo cartolibrerie, librerie, negozi per neonati e riparte anche il taglio dei boschi per fare la legna. Il lavoro per la fase due è già partito: non possiamo aspettare che il virus scompaia del tutto dal territorio. Superata la fase acuta dovremo convivere con il virus e ci sarà l’istituzione di un gruppo di lavoro. di esperti e un protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Sociologi, psicologi, manager dialogheranno con il comitato tecnico scientifico in modo da avere la possibilità di modificare le logiche dell’organizzazione del lavoro e ripensare alcuni radicati modelli organizzativi. Saremo più innovativi tenendo conto della qualità della vita. Il gruppo di esperti è presieduto da Vittorio Colao”.











