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Consiglio regionale, sarà il presidente numero venticinque quello che si accingono ad eleggere i sessanta componenti l’assemblea legislativa regionale. Il primo presidente dell’Autonomia sarda è stato Anselmo Contu (Psd’Az) rimasto in carica dal 31 maggio 1949 fino all’11 ottobre 1951. La presidente uscente, Claudia Lombardo, invece è stata la prima presidente donna e anche la più giovane in assoluto a guidare il Consiglio regionale. La sua mancata ricandidatura alle ultime elezioni regionali e la conseguente assenza dall’Aula nella seduta inaugurale, conferma, ancor prima dell’insediamento del nuovo consiglio, il primato appartenente ad Agostino Cerioni, quale presidente del Consiglio rimasto più al lungo in carica. Il docente cagliaritano, esponente della Democrazia Cristiana, eletto nella I, II, III, IV e V legislatura rimane, infatti, con i suoi dieci anni continuativi alla guida dell’assemblea legislativa sarda, il recordman della presidenza del Consiglio (1958-1968). Carica nella quale è stato eletto per la prima volta il 14 novembre 1958. Riconfermato il 5 luglio del 1961 e riletto per la terza volta l’8 luglio 1965. la XV legislatura prende il via in Aula con venti seggi in meno rispetto a quella che si è appena conclusa ma con lo stesso numero di consiglieri – sessanta – che contava l’assemblea legislativa sarda nella prima seduta della storia dell’Autonomia, tenutasi a Cagliari il 28 maggio 1949. Il presidente del Consiglio regionale è eletto a scrutinio segreto e nella prima votazione è richiesta la maggioranza dei due terzi dei componenti l’assemblea: 40 voti. Se nessuno dei consiglieri riporta la maggioranza richiesta si procede, entro i successivi tre giorni, ad una nuova votazione, nella quale è richiesta la maggioranza dei due terzi dei votanti e sono computate tra i voti anche le schede bianche. Dal terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti l’assemblea: 31 voti. I componenti l’ufficio di presidenza (due vice presidenti, tre questori e un segretario) sono eletti nella seduta successiva a quella dell’elezione del presidente del Consiglio.
Alle elezioni regionali dell’8 maggio del 1949, per aggiudicarsi i 60 scranni del Consiglio, parteciparono 11 liste (Dc, Indipendenti, Msi, Pci, Pli, Partito nazionale monarchico, Psd’Az, Partito Sardo d’Azione socialista, Psdi, Psi e Uomo Qualunque) e nove conquistarono almeno un seggio: Dc (22), Msi (3), Pci (13), Pli (1), P.N.M (7), Psd’Az (7), Psd’Az S. (3), Psdi (1) Psi (3). Alle regionali dello scorso 16 febbraio le liste in campo erano 27 e hanno ottenuto seggi solo le 18 liste che facevano parte delle due principali coalizioni: il centrosinistra (Pd, Sel, Upc, Sinistra sarda, Idv, Cd, Pds, Rossomori, Irs, La Base e Psi) che ha eletto Francesco Pigliaru alla presidenza della Regione e il centrodestra (Zona Franca Randaccio, Fi, Udc, Riformatori, Uds, FdI e Psd’Az) che era guidato dal governatore uscente Ugo Cappellacci.