La richiesta è a tre zeri: 3.212.150,72 euro. Soldi chiesti dalla Edil Four srl al Comune di Quartu per la mancata apertura del commissariato di polizia in via Fadda. A diciannove anni dalla posa della prima pietra e a poco meno di diciotto dalla fine dei lavori, la società che ha realizzato la struttura chiede il pagamento dei danni al Comune. Quali danni? “Quelli relativi al mancato incasso degli affitti annuali da parte della Edil Four srl”, spiega l’avvocato Roberto Sorcinelli, che ha redatto tutti i documenti con i quali chiede un risarcimento milionario. Tutta colpa, così pare, “di cento metri quadri”. Prima, però, un passo indietro: nel 2003 la prefettura stringe un accordo con il privato: “Il classico project financing. La prefettura avrebbe dovuto versare alla società alcuni affitti annuali, sino al recupero della somma investita per costruire la struttura”. Accordo sottoscritto, alla posa della prima pietra ci sono i vertici del Comune, in testa l’allora sindaco Davide Galantuomo. Poi, però, iniziano i problemi: il Comune, stando all’accusa, è il proprietario dei cento metri quadri richiesti dagli agenti quale “fascia di sicurezza. E, anzichè darla alla ditta che ha eseguito i lavori, la vuole dare alla prefettura”. Ancora prima, però, era addirittura stata approvata una variante al Puc dalla stessa amministrazione comunale per la cessione di quel fazzoletto di terra. E da lì il tempo passa, i poliziotti non mettono mai piede in via Fadda e, nel 2007, il prefetto comunica alla Edil Four srl che “non c’è più il vincolo di contratto” iniziale.
La Edil Four, solo nel 2015, riuscirà a dare l’immobile ad un’associazione “che ha aperto una casa per anziani, con il privato che ha dovuto eseguire lavori ulteriori per 500mila euro, è stato riconvertito”, prosegue, spulciando i documenti, Sorcinelli. “Il mio assistito aveva anche chiesto una permuta al Comune, che non ha mai provveduto”. Una sorta di “ultima carta per salvare il salvabile”. E si arriva a oggi. La Giunta comunale guidata da Graziano Milia si ritrova tra le mani la patata bollente: “È una questione sorta da poco tempo”, spiega il vicesindaco Tore Sanna, a ridosso della delibera, approvata, con la quale l’amministrazione comunale sceglie di “resistere e costituirsi in giudizio. Le competenze ulteriori sono del dirigente che dovrà nominare l’avvocato. Come Giunta”, spiega il numero due di via Eligio Porcu, “abbiamo fatto ciò che ci competeva, poi sarà il giudice a decidere. Attendiamo fiduciosi”.










