Dopo il terremoto che ha devastato il Nepal si è aperta la corsa alla solidarietà, con numerose iniziative avviate in Italia da enti, società e testate giornalistiche volte a raccogliere tra i cittadini fondi da destinare alle vittime del sisma.
Tuttavia – avverte il Codacons – il rischio concreto è che tra le tante lodevoli opere di beneficienza avviate, si nascondano anche iniziative meno serie, che finiscono per costituire truffe e speculazioni a danno di chi, in buona fede, versa i propri soldi per aiutare la popolazione del Nepal.
Per tale motivo l’associazione, che è assolutamente a favore della solidarietà e che ritiene giusto donare per i più bisognosi, chiede oggi di unificare tutte le donazioni italiane legate al sisma in Nepal in un unico fondo ufficiale, gestito dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, che dia comunicazione tempestiva e trasparente in merito ai soldi raccolti e al loro reale utilizzo.
A tal proposito il Codacons ricorda lo scandalo dei fondi raccolti per l’alluvione del 18 novembre 2013 in Sardegna, dove i milioni di euro raccolti da enti vari grazie alla generosità degli italiani, fino a pochi mesi fa non erano stati ancora destinati agli abitanti colpiti dalla devastazione del territorio, al punto da spingere il Codacons a presentare una denuncia penale in Procura.












