“Abbiamo letto con attenzione adesso le dichiarazioni aziendali che, non condividiamo in alcune parti per delle inesattezze fornite dalla Responsabile Risorse Umane, Dott.ssa Stefania Sblendorio- scrivono le ormai ex dipendenti del noto negozio di giocattoli Città del Sole Roberta, Sarah e Simonetta. Come abbiamo ripetutamente ribadito, siamo disposte a ridurre le nostre ore lavorative e su tale aspetto non ci siamo mai rifiutate, con responsabilità, impegno e dedizione al nostro lavoro. La proposta di mantenere solo un’unità lavorativa oltre a rappresentare una proposta impraticabile e per l’interessata moralmente inaccettabile, renderebbe impossibile gestire il negozio con adeguati standard di servizio. Vedere due dipendenti storiche, capaci e competenti, sacrificate con il licenziamento, non può essere una soluzione accettabile.
Come avremmo potuto farlo? Non è nella nostra natura e per noi è sconfortante. In questi anni “giocando con i nostri clienti”, abbiamo capito che ci sono valori più importanti nella vita che vedere due colleghe su tre licenziate. Riteniamo e chiediamo che la Direzione possa tornare sui propri passi e credere ancora in questo negozio. La perdita del 25% di fatturato di questi tempi è fisiologica e con i costi di gestione ritoccati con un fitto più basso, ci avrebbe dato la possibilità di lottare ancora per tenere questo storico negozio aperto. La Città del Sole a Cagliari è amata e ammirata per il suo TEAM DI PERSONALE e si evince dall’enorme manifestazione di affetto che l’intera città ci sta dimostrando di persona, per iscritto o tramite i social. Oltre alle vive proteste per la perdita di un punto di riferimento per i clienti. Tramite sindacato Uil abbiamo chiesto l’incontro alla Direzione. Crediamo ancora in questo negozio e i clienti già ci mancano. Non vogliamo arrenderci alla crisi e alle difficoltà. Vogliamo lavorare e reagire perché, per noi Il Sole non è ancora tramontato!”











