Sotto un cielo plumbeo, carico di nubi, Tortolì ha dato il suo ultimo saluto a Luca Pisano, il 19enne ucciso dalla meningite. Dal batterio meningococco B, il ceppo più aggressivo. La bella chiesa di San Giorgio, nel quartiere di Porto Frailis, ha fatto fatica a contenere le centinaia di persone che si sono recate questo pomeriggio per dirgli “addio”. Anzi no, “arrivederci in Paradiso” sono state le parole commosse del parroco Don Piergiorgio, durante le esequie. Giovani, tantissimi coetanei e amici si sono stretti attorno alla famiglia, insieme ai compagni di classe della 5^ C del liceo scientifico.
La messa è stata presieduta da Don Piergiorgio Pisu e concelebrata dall’ex e storico sacerdote della parrocchia di Stella Maris Don Giorgio Cabras, fortemente voluto dalla famiglia. Non è stato facile neanche per loro, che con la voce rotta dal dolore hanno ricordato quel giovane dal sorriso sincero e dagli occhi pieni di vita. Lo hanno visto crescere. “Un ragazzo gioioso, leale, sorridente, con tanti amici”. Pieno di vita. Lo hanno voluto ricordare nei suoi momenti belli tra i singhiozzi e le lacrime dei presenti.
Sguardi spenti, fissi nel vuoto a domandarsi il perché di una giovane vita spezzata in questo modo. In prima fila mamma Valeria, papà Franco e il fratellino Christian accerchiati da familiari e amici a supportarli, se mai fosse possibile in questo momento. Il feretro coperto da rose bianche, e tantissimi i fiori colorati all’esterno della chiesa, la corona dei suoi compagni di classe.
“È’ volato in cielo un angelo che anche se per breve tempo ha illuminato con la sua gioia il cuore di tutti noi. Ti ameremo per sempre, mamma e papà e il tuo adorato fratello Christian” si legge nei cartelli della famiglia che annunciavano l’ultimo saluto del loro figlio adorato.
Una giornata triste, nera come le nubi in cielo, su una Tortolì in lutto. Nella via principale serrande dei negozi abbassate con il cartello “Ciao Luca”. Una comunità distrutta da quella che viene definita una morte “innaturale”. “Un genitore non dovrebbe mai vedere morire il proprio figlio” dice a bassa voce una donna fuori dalla chiesa. “Non si può morire a 19 anni” è il commento di tanti. “Non si può morire così”.
“Ci dicono la vita va vissuta fino infondo, tu purtroppo no – scrive un amico sulla bacheca facebook di Luca -.Una vita da vivere e tutto un futuro davanti, stroncata così da una caxxo di malattia, 19 anni!! Aiuto!! Ciao Luca, riposa in pace…”
Uno scroscio di applausi ha accompagnato la bara fuori dalla chiesa e poi al cimitero, dove una lunga carovana di auto ha seguito il feretro nel suo ultimo viaggio.
Luca ha combattuto come un guerriero per la vita nel reparto rianimazione del Nostra Signora della Mercede, fino a quando il suo cuore non si è fermato per la maledetta meningite. Si tratta del 5^ caso di contagio in poche settimane, resta da capire come sia avvenuto.
Intanto la ASSL di Lanusei che ha attivato immediatamente i protocolli sanitari previsti in questi casi, continua a rassicurare che non vi è nessuna epidemia, e con l’ultima nota di questo pomeriggio smentisce categoricamente le voci delle ultime ore su un presunto ricovero per sospetta meningite nel presidio ospedaliero del Nostra Signora della Mercede.
“Si ribadisce, ancora una volta, che la situazione è sotto attento controllo e che la profilassi è stata effettuata su tutte le persone che hanno avuto contatti stretti con il paziente deceduto lo scorso 9 gennaio a causa di una meningite di tipo B – si legge nella nota dell’ASSL-. Inoltre il periodo di contatto per cui è necessaria la profilassi (10 giorni precedenti il manifestarsi della patologia) è trascorso e dunque le possibilità di contagio riferibili al caso in questione sono nulle”.










