Una tomba è stata profanata al cimitero di San Michele, a Cagliari. È quella di Ganija Sulejmanovic, Rom morta nel 2016 ad appena ventidue anni e tumulata nel camposanto cagliaritano. A fare l’orribile scoperta sono stati i parenti, qualche giorno fa, quando sono andati per portarle dei fiori. Come si legge nella denuncia fatta alla polizia, infatti, si sono subito accorti che alcuni bulloni erano stati manomessi e che la prima lapide era già staccata. Oltre la seconda, accanto alla bara in legno della ventiduenne, mancava “una scatola con una cinquantina di anelli di alta bijotteria che avevamo piazzato all’interno del loculo, prima che venisse definitivamente chiuso”. Le operazioni di controllo che hanno portato alla scoperta della profanazione sono avvenute sotto gli occhi di alcuni operai e tumulatori del cimitero, chiamati subito dai parenti della Sulejmanovic. Un gesto assurdo, una mancanza di rispetto totale nei confronti delle spoglie di una giovane volata via troppo presto. È stata già accertata la presenza di alcune telecamere all’ingresso del cimitero: “Dentro, invece”, spiega la sorella della morta, Asnija, “ci hanno detto che non ci sono”.
Sarà ora compito delle forze dell’ordine svolgere le indagini e cercare di risalire all’autore o agli autori del gesto: “Un nostro connazionale aveva promesso, minacciandoci, da anni, che prima o poi l’avrebbe levata da quel loculo”. Nella denuncia c’è anche il nome e cognome del presunto sospettato, che ovviamente non pubblichiamo perchè ci sono indagini in corso: “Lui, però, da tempo vive in Piemonte, quindi non sappiamo se sia qualcuno che ha fatto questo gesto su commissione o qualche altro sbandato”.










