Centri commerciali chiusi nei weekend: “Tanti dipendenti rischiano il posto anche in Sardegna”

Nell’ultimo decreto Draghi nessun accenno alla riapertura nei fine settimana, nemmeno da metà maggio. L’allarme dei sindacati: “Sono giorni nei quali si fa la gran parte del fatturato, i contraccolpi potrebbero essere giganteschi: tanti lavoratori già in cassa integrazione, e cosa succederà quando cadrà il blocco dei licenziamenti?”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

I centri commerciali riaperti nei fine settimana? No. Almeno, nell’ultimo decreto Draghi non si fa riferimento alle riaperture dei punti vendita nei weekend, nemmeno da metà maggio. E, se a livello nazionale le proteste sono già esplose, adesso si alzano le prime voci di dissenso anche in Sardegna, una regione che conta numerosi centri commerciali. Senza nessuna novità ufficiale, resta confermata la serrata proprio nei giorni più propizi. Cristiano Ardau, segretario regionale UilTucs, vede il futuro a tinte più che fosche: “Siamo di fronte alla totale assenza di programmazione da parte del Governo Draghi, con disastri in arrivo sulle attività. Programmare settimana per settimana non permette di avere uno scenario normativo chiaro e, in parallelo, si perdono quote di fatturato del sabato e della domenica, da sempre le giornate con il maggior numero di acquisti, che non sono recuperabili durante la settimana perchè la gente ha meno soldi da spendere, e in generale i consumi sono ridotti”.
“I contraccolpi sui dipendenti, anche in Sardegna, potrebbero essere giganteschi. Tantissimi sono già in cassa integrazione, cosa succederà quando cadrà il blocco dei licenziamenti? Inoltre”, attacca ancora Ardau, “proprio i lavoratori dei centri commerciali non sono stati ancora vaccinati, e negli ultimi giorni anche dei supermercati del Cagliaritano sono stati sanzionati dopo che le Forze dell’ordine hanno trovato tracce di Covid nei Pos”.