Case in affitto introvabili o a costi proibitivi? Il comune corre ai ripari e progetta una serie di iniziative per arginare il problema di un centinaio di famiglie che cercano disperatamente casa: in cantiere un housing sociale e agevolazioni per chi deciderà di affittare le case di proprietà disabitate. “Bisogna correre perché la situazione è drammatica” spiega il sindaco Garau: è diventata oramai un’impresa reperire un alloggio dove poter abitare pagando il canone mensile. Una problematica che non riguarda solo Capoterra ma tutto il Sud Sardegna. Da Cagliari a Sanluri non vi è comune che non presenti questa criticità: lo confermano anche i numerosi appelli lanciati sui social con su scritto “cercasi casa in affitto disperatamente”. Troppe le richieste che sono nettamente superiori alle offerte che, appena vengono pubblicate, sono prese letteralmente d’assalto da chi è in cerca di una casa.
“È un problema non piccolo non solo per Capoterra ma in generale – spiega il sindaco Beniamino Garau a Casteddu Online – la cittadina purtroppo soffre del fatto di non avere appartamenti da affittare, le unità immobiliari a disposizione vengono utilizzate, prevalentemente, per le questioni, forse, più legate al turismo. Ogni cittadino ha diritto di disporre dei propri beni come meglio ritiene, quindi creare dei b&b, dell’affittacamere e così via. Purtroppo, però, devo dire che, secondo me, quello che si vede in giro sono tante case anche sfitte, ossia in tanti hanno paura di concederle perché manca la certezza del diritto di non poter riprendersi, un domani, la casa senza affrontare difficoltà”. Una serie di elementi, insomma, che hanno generato il problema. “Bisogna, però, trovare sempre le soluzioni e noi ci stiamo lavorando da mesi: non è una cosa semplice, stiamo cercando di organizzarci sulle aree comunali che sono a disposizione già da anni e che sono ferme nella zona di via Lombardia e di tirare su un housing sociale. Probabilmente alcuni immobili andranno in affitto altri, invece, verranno venduti a chi oggi ha una situazione che non gli consente di accedere all’iter bancario: una serie di progetti che stiamo studiando e che, però, ancora non abbiamo perfezionato proprio per la grande complessità del tema. Ma ci stiamo lavorando tanto e ci siamo quasi: io penso che da qui a due mesi avremo il progetto definitivo e la pubblicazione del bando per la costruzione di nuovi alloggi. Qualora, però, questo non fosse sufficiente sono disposto anche a fare azioni più forti per incentivare a mettere a disposizione in affitto le seconde case con agevolazioni e le garanzie da parte del comune”.
Insomma, azioni concrete e incisive che daranno un sospiro di sollievo a chi rischia di ritrovarsi in mezzo alla strada.
“Io sto valutando di spostarmi da Capoterra – spiega una residente del luogo che ha affrontato la situazione direttamente con il sindaco – mio figlio è un agonista che pratica lo sport tre ore al giorno a Capoterra, quindi sono disposta anche a spostarmi con grandi sacrifici ma nulla trovo, nemmeno nei comuni limitrofi. Ho potuto constatare che per i pochi immobili disponibili vengono privilegiati i trasfertisti o persone che non hanno figli. Attualmente con mio marito e due figli abitiamo in una casa inagibile che necessita di lavori urgenti che non sono stati mai eseguiti. A novembre abbiamo dato la disdetta ma mai avrei pensato di non riuscire a trovare altro alloggio. Lavoriamo bene entrambi con un contratto a tempo indeterminato che viene sempre rinnovato: per questo motivo non possiamo accedere al mutuo e siamo disposti a pagare mensilmente anche 750 euro di affitto”.
Prezzi folli per appartamenti che “sembrano sgabuzzini”: “Noto anche tanta speculazione a riguardo. Noi vogliamo un contratto, un affitto regolare, insomma, che non tutti offrono. In agenzia, in sei mesi, solo un annuncio è stato pubblicato, questo fa capire bene la situazione. Non abbiamo mai avuto un animale poiché reperire un alloggio con un cortiletto è un’utopia, quindi andiamo al canile e ci occupiamo così degli animali con il sogno di poterne, un giorno, averne uno. Dalla disperazione ho anche pensato di non dire che ho due figli ma non è giusto: bisogna sfatare il mito che chi ha dei minori in casa non può essere sfrattato poiché questa è una delle principali cause che spingono a non concedere gli immobili alle famiglie. Il comune si sta impegnando tanto per risolvere questa problematica ma penso che debba essere affrontata anche dalla Regione poiché siamo in tantissimi ad avere necessità di una casa”.












