Cartolerie, librerie e negozi per bimbi chiusi, Confesercenti: “Ordinanza di Solinas inopportuna e illegittima”

“Inopportuna e illegittima”, così definisce l’ultima ordinanza di Solinas, Roberto Bolognese, Presidente Confesercenti Sardegna: “Va a limitare ciò che invece è concesso a livello nazionale, rappresenta l’emblema del caos di questa situazione” E ne chiede la “sostanziale rivisitazione”


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Cartolerie, librerie e negozi per bambini chiusi? Non è per nulla d’accordo Confesercenti Sardegna, con l’ultima ordinanza regionale che va contro al dpcm del premier Conte del 10 aprile, che concedeva una parziale riapertura a livello nazionale. “Inopportuna e illegittima” viene definita dal numero uno di Confesercenti, Roberto Bolognese..

“Siamo consapevoli che la situazione di emergenza che tutti conosciamo richiede un’assunzione generalizzata di responsabilità individuale e sociale, che passa attraverso il rispetto puntuale, scrupoloso e condiviso delle regole sin qui declinate e di quelle che potrebbero rendersi ulteriormente necessarie – afferma il Presidente Confesercenti Sardegna-. A riguardo evidenziamo, comunque, una certa confusione con prescrizioni che provengono da fonti diverse spesso in netta contrapposizione. Questo non favorisce di certo le attività imprenditoriali che restano letteralmente frastornate da questo frenetico susseguirsi di D.M., Dpcm e ordinanze varie. La stessa ordinanza del governatore Solinas di ieri, che va limitare ciò che invece veniva concesso a livello nazionale, rappresenta l’emblema di questo caos.

“Va inoltre ricordato a riguardo – aggiunge – che lo stesso DL n° 19 del 25 marzo, all’articolo 3, stabilisce che le Regioni, in relazione a specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio, possono introdurre misure ulteriormente restrittive, esclusivamente nell’ambito delle attività di loro competenza e senza incisione delle attività produttive. Pertanto consideriamo questa ordinanza, nella parte in cui pone limitazioni alle attività d’impresa, sia inopportuna e illegittima; per questo ne chiediamo una sostanziale rivisitazione.”

 

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