Emergenza carenza posti letto nei reparti internistici al Policlinico Monserrato: i ricoveri avvengono anche in corridoio. La causa è il covid-19? “Il problema persiste da tanti anni”.
A Radio CASTEDDU, Pietro Garau, Segretario Aziendale Anaao-Assomed AOU Cagliari
“La carenza di posti letto nei Reparti internistici è un problema cronico della Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari che questa organizzazione sindacale ha ripetutamente segnalato nel corso degli anni, senza ottenere alcun concreto riscontro da parte dei vertici aziendali.
Infatti l’attuale chiusura dei PS del SS. Trinità e del Marino, ha soltanto accentuato un problema preesistente, che nessuno ha mai voluto affrontare compiutamente. In questo modo capita che i pazienti internistici vengano ricoverati nei corridoi, nelle medicherie, in letti aggiuntivi nelle stanze degenti, terzo letto in camere da 2 o secondo in camere da uno, nei letti dedicati al Day-Hospital e, addirittura, ultima recente trovata, nella stanza in cui dovrebbe stazionare il medico di guardia, durante le ore notturne.
Martedì 9 marzo nella Medicina d’urgenza c’erano 7 pazienti oltre la capienza normale ed altri 2 pazienti in appoggio nei reparti di Chirurgia, In Medicina Interna 6 pazienti in corridoio, uno in medicheria e 2 in appoggio in Chirurgia. In Reumatologia 2 pazienti in appoggio in Neurologia. In gastronterologia un appoggio in Day Hospital, in Oncologia 1 appoggio in gastroenterologia.
Questa situazione crea notevoli disagi ai pazienti, talora in condizioni cliniche critiche, che devono sostare nei corridoi, in totale assenza di privacy e senza campanello per richiedere assistenza del personale. Certamente i pazienti sono i più danneggiati ma non si può ignorare anche il notevole sovraccarico lavorativo cui viene sottoposto il personale, medico, infermieristico e di supporto, che deve seguire più pazienti degli standard assistenziali, in condizioni di notevole disagio con pesanti ripercussioni anche sull’assistenza diretta al malato. Per esempio: il numero insufficiente di operatori socio-sanitari, rispetto all’alto numero di ricoverati, non consente di provvedere tempestivamente all’igiene dei degenti. Oppure può capitare che un paziente anziano, che non può fare la terapia in poltrona e già sottoposto a tampone per Covid, si presenti in Day-Hospital e debba essere rimandato a casaperchè il letto del DH è occupato da un “appoggio”.
Inoltre capita, frequentemente, che il medico di guardia in uno di questi Reparti, debba seguire 10-15 pazienti in più di quelli indicati per quella struttura con notevole sovraccarico lavorativo, rilevanti ripercussioni sulla qualità dell’assistenza ed un aumento esponenziale del rischio clinico, per personale e degenti, assolutamente inaccettabile in epoca pandemica.
Crediamo, quindi, che sia giunto il momento di affrontare una volta per tutti il problema che non può essere lasciato ai soli medici di guardia che devono ricorrere a soluzioni estemporanee per trovare un posto letto ai pazienti”.
Risentite qui l’intervista a Pietro Garau del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
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