Succede anche questo, nella disastrata sanità sarda: al pronto soccorso mancano le sedie. In quello dell’ospedale Sirai di Carbonia, per la precisione. E allora, i volontari del Socor decidono di provvedere, non senza polemiche: oggi hanno donato decine di sedie per rendere più agevole l’attesa dei pazienti. “Già da tempo abbiamo avuto modo di segnalare le gravi difficoltà che si vengono a creare per le squadre di
servizio sulle ambulanze di base, a causa della drammatica situazione organizzativa dei pronto soccorso. Inenarrabile è la situazione a cui assistiamo, impotenti, nel calvario a cui sono sottoposti i pazienti.
Pur consapevoli che alcune gravi carenze, vengono da lontano, ricadono a livelli più alti e che il personale sanitario cerca, dove possibile, di contenere i disagi, vi sono aspetti che riteniamo si possano attenuare con semplice buona volontà e organizzazione”, spiegano i volontari.
“Queste considerazioni, ci hanno spinto, lo scorso primo luglio, ad organizzare una manifestazione con le ambulanze di tutto il territorio, che sollecitassero i vertici della Asl, affinché si mitigassero le condizioni di grave difficoltà, che sono davanti agli occhi di tutti. L’11 luglio scorso, abbiamo avuto modo di incontrare i vertici Asl che hanno manifestato attenzione e disponibilità ad affrontare alcuni temi di più facile soluzione, unitamente all’impegno di continuare il confronto per attivare quanto è possibile.
Sappiamo che, come da noi richiesto, c’è stato l’interessamento della Protezione Civile regionale, per la fornitura di strutture che possano offrire almeno un riparo dal sole, ma, nonostante sia stato coinvolto un
organismo operativo per le emergenze, ancora non è stato realizzato nulla, evidentemente non considerandola
un’emergenza. Sugli altri temi, quali, l’approvvigionamento di letti per i pazienti, per evitare di trattenerli nelle barelle delle
ambulanze, dei sistemi di ristoro, per consentire di avere almeno un po’ di acqua fresca, delle panche o sedie, per evitare che i pazienti e i soccorritori in attesa, debbano stare in piedi o accomodarsi in luoghi di fortuna, niente di tutto questo si vede concretizzato”.
Ad oggi, dopo quasi un mese, “nulla appare cambiato, se non in peggio. Per questo motivo, le organizzazioni aderenti al Socor Sardegna, che già hanno manifestato la loro protesta in precedenza, vogliono spronare chi riveste i ruoli apicali ed evidenziare la mancanza di concretezza delle istituzioni, anche su problemi di facile soluzione, mettendo a disposizione gratuitamente, delle sedie che potranno consentire, alle tante persone presenti nel pronto soccorso dell’ospedale Sirai, sia i pazienti che gli operatori delle tante ambulanze, di poter stare un poco più comodi nel purtroppo lungo periodo di attesa che
devono sostenere. Crediamo che talvolta basti poco per dimostrare la volontà di ridurre i disagi, magari cercando di risolvere quelli più semplici. Troppo spesso riscontriamo che i cavilli burocratici, diventano l’arma ideale per non affrontare i problemi e giustificare le inefficienze.
Vogliamo sollecitare i vertici Asl, a convocare la riunione, promessa)l, del tavolo di confronto che, dopo il primo
incontro, avrebbe dovuto condividere le soluzioni alle tematiche presentate.
Ancora una volta vogliamo dimostrare come, la nostra azione, sia una protesta che mira a migliorare il servizio. Non è un atteggiamento ‘contro’ ma è ‘a favore’. A favore dei pazienti e degli operatori dell’emergenza. Quelli che l’istituzione e i suoi rappresentanti, sembrano aver dimenticato. Cerchiamo di far stare un po’ più comodo chi soffre e chi opera nell’emergenza, mentre chi deve decidere, comodo lo è già e non appare preoccupato”.













