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Capoterra, Spiaggia di Cala D’Orri inedificabile

A breve la sottoscrizione del passaggio per sanare il debito di 600 mila euro della Cooperativa

di Valeria Putzolu
19 Maggio 2025
in sulla-sulcitana

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Capoterra, Spiaggia di Cala D’Orri inedificabile
Capoterra, “Spiaggia di Cala D’Orri” inedificabile e “non solo il Comune potrà speculare”: a breve la sottoscrizione del passaggio per sanare il debito di 600 mila euro della Cooperativa. Ultimo step,  forse, dell’accesa diatriba che va avanti da tempo e che ultimamente si è maggiormente infiammata a causa della proposta di passaggio in zona G. Anche durante l’ultima seduta del Consiglio si è discusso sulla tematica che ha bocciato la proposta “Biggio”. Sull’argomento interviene il consigliere di Maggioranza Franco Magi: “Uno sparuto gruppo di soci della Cooperativa Poggio dei Pini, autodefinitisi “Poggini per Poggio”, dedito ultimamente a depositare denunce strampalate di ogni tipo, perfino contro le associazioni di volontariato che con sacrificio si occupano della nostra Comunità, ha chiesto ai Consiglieri comunali di Capoterra la rivalutazione dell’area di Cala d’Orri, che impropriamente viene chiamata “spiaggia”, ma che in realtà è un’area dimenticata per oltre sessant’anni, ove imperversavano incendi e discariche non autorizzate. Ovviamente a loro della rivalutazione dell’area non interessa proprio nulla, tutto ciò è strumentale per cercare di attaccare chi amministra la Cooperativa ed il Comune di Capoterra. Il Consiglio comunale ha bocciato la proposta, molto realisticamente formulata dall’ing. Giuseppe Biggio, perché completamente strampalata e priva di pregio, soprattutto alla luce del fatto che l’art. 11 della convenzione – approvata dall’amministrazione di Francesco Dessì – da anni specificava che “il valore di beni ceduti e degli interventi previsti e richiamati nel presente articolo viene considerato quindi dalle parti compensativo anche degli oneri di urbanizzazione secondaria ancora dovuti in ragione della volumetria assentita dal Comune fino alla data di sottoscrizione della presente convenzione”. Pertanto, non solo l’area è inedificabile perché nella fascia dei 300 metri dalla battigia, non solo è stata dimenticata da sessant’anni, non solo il Comune di Capoterra – essendo una pubblica amministrazione – potrà mai speculare in nessun modo, ma è la stessa convenzione approvata dal Sindaco Dessì ad approvare la transazione (la Cooperativa aveva un debito con il Comune di oltre 600.000,00 euro) ed a stabilire che l’accordo ha validità a decorrere dalla data di sottoscrizione della convenzione (che avverrà a breve). Non serve un giurista per capire che è del tutto irrilevante l’eventuale modifica di destinazione urbanistica dell’area. Anche perché, diversamente opinando, il Comune potrebbe chiedere alla Cooperativa il rimborso degli oneri di urbanizzazione (Bucalossi) non pagati dalla approvazione della stessa (centinaia di migliaia di euro), e non lo fa proprio perché la convenzione è adamantina nel cristallizzare il dies a quo (sottoscrizione della convenzione). Nel corso del mio intervento in Consiglio comunale ho stigmatizzato il comportamento di questi pochissimi soci – che nulla hanno a che vedere con la meravigliosa Comunità di Poggio dei Pini – e che sono gli eredi di chi, anni fa, pensava di cementificare le pinete storiche di Poggio dei Pini e nascondeva gli atti ai soci. In quel frangente, l’allora dirigente dell’urbanistica regionale Ing. Giuseppe Biggio – d’accordo con la cementificazione di Poggio dei Pini – è stato coartatamente allontanato dal direttore generale, su mia richiesta, dalla riunione, in quanto in evidente conflitto di interessi (da dirigente, pretendeva di esprimere un parere sulla variante della Cooperativa di cui era socio). Ho inoltre ribadito le perplessità sulla preparazione professionale dell’ing. Giuseppe Biggio – “esperto” di urbanistica della associazione – che in assoluta buona fede ha travisato le norme più elementari in materia urbanistica, chiedendomi se l’assunzione in Regione fosse a suo tempo avvenuta attraverso un concorso pubblico ovvero tramite la L. 285 (direttamente dalle liste di collocamento). Non me ne voglia l’Ing. Peppo Biggio, la critica non è certo alla persona ma all’operato della persona, ma non ci si può ergere a paladini della legalità ed andare a denunciare (con tanto di bacchetta per illustrare sul videoproiettore i presunti errori degli altri) senza prima valutare se medesimi. Nel caso della assunzione in Regione, laddove sia stato assunto senza alcun concorso pubblico, sia ben evidente che non solo sono passati decenni, ma anche che non esisterebbe alcuna irregolarità: sono in molti, negli anni 70 ed 80, ad aver beneficiato del privilegio di essere assunti direttamente dalle liste di collocamento senza concorso pubblico: ciò che probabilmente si chiede a questi “fortunati”, forse, è solo una maggiore morigeratezza”.
Tags: capoterra
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