Capoterra, in Consiglio comunale il dramma alluvione: “La natura si è ripresa quel fiume stravolto dall’uomo”

Capoterra, in Consiglio comunale il dramma alluvione. Tra gli interventi più pungenti di oggi quello del consigliere Gianfranco Littarru: “La piena del fiume Santa Lucia ha spazzato via l’argine del bacino della Conti Vecchi, un bacino di acqua salata costruito su una falda di acqua dolce, un errore del passato che la natura con la sua forza ha rimesso apposto e sconfitto l’opera dell’uomo”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Capoterra, in Consiglio comunale il dramma alluvione. Tra gli interventi più pungenti di oggi quello del consigliere Gianfranco Littarru: “Dai sopralluoghi e dalle immagini e video rilevati dai droni si evincono le criticità del territorio. La piena del fiume Santa Lucia ha spazzato via l’argine del bacino della Conti Vecchi, un bacino di acqua salata costruito su una falda di acqua dolce, un errore del passato che la natura con la sua forza ha rimesso apposto e sconfitto l’opera dell’uomo. Spero tanto che che rimanga così. La natura si è ripresa ciò che l’uomo aveva stravolto il fiume ha ripristinato il suo corso naturale verso il mare e verso le lagune limitrofe, deflusso ostruito da opere strutturali artificiali. Oggi grazie alle riprese del drone si capisce dove sono le criticità del nostro territorio e come si dovrà intervenire per rimettere in sicurezza un territorio devastato dalle alluvioni che si sono perpetrate da un decennio all’altro. La laguna deve rimanere così libera da argini e impedimenti vari, perché in caso di alluvione serve a garantire una maggiore sicurezza dei territori limitrofi e ad impedire eventuali allagamenti e danni alle persone, alle strutture e alle attività. La laguna ha una funzione di polmone di esondazione a salvaguardia della sicurezza pubblica e inoltre si potrà riformare in modo del tutto naturale l’habitat naturalistico originario. I ponti di Mara Mura e il Ponte Nuovo andrebbero raddoppiati di sezione o meglio sarebbe la realizzazione di un viadotto da un ponte all’atro, per permettere un maggior deflusso delle acque del fiume nelle piene alluvionali ricorrenti. Un altro intervento strutturale andrebbe realizzato nella Dorsale Consortile, dove il fiume ha esondato, sfondando e distruggendo il rilevato che conteneva la condotta di spinta a mare delle acque reflue depurate, che ne impediva il deflusso naturale delle acque nelle piene alluvionali verso la laguna. Gli interventi si reputano necessari per mitigare i rischi e i pericoli nei territori limitrofi e alle persone nel transitare con gli autoveicoli lungo la dorsale e la SS195 Il ripristino dello scambio delle acque della laguna di Capoterra con quella di Santa Gilla garantirebbe un migliore sversamento delle piene del fiume nelle lagune con il conseguente riduzione dei pericoli e danni alle infrastrutture”.


In questo articolo: