“Sono privati e riteniamo concreto e fortemente probabile il rischio che l’intera operazione possa fallire e che a pagarne le conseguenze siano proprio i soci della Poggio dei Pini”. Scatta il piano B: “Il Comune potrebbe acquisire l’area e tralasciare Cala d’Orri come permuta per sanare i debiti”. La proposta giunge direttamente dall’associazione Poggini per Poggio nata dopo la comunicazione riguardo gli interventi previsti inerenti agli impianti sportivi di Poggio. Una cessione, insomma, dell’area per sanare i debiti senza concedere più Cala d’Orri, al centro di non poche contestazioni di recente anche nelle sedute del consiglio comunale. Il motivo? Il cambio di destinazione: “Impossibile edificare anche se è passata a zona G” ha precisato il Comune. “Non è vero” è in sintesi la risposta argomentata anche dai consigli di minoranza che si sono esposti.
In sintesi la questione può essere racchiusa così: cambio di destinazione e cambio di valutazione economica. Dubbi, perplessità che hanno acceso qualche diatriba e scaldato la contestazione tra le parti in causa. Si propone allora uno scambio di aree: Cala d’Orri resterebbe ai Poggini e l’area sportiva andrebbe al Comune.
Il progetto in merito al benessere fisico e mentale “mira a creare uno spazio di interesse pubblico che funzioni come un rifugio bio-climatico, un’oasi protetta all’interno del tessuto del paesaggio. L’obiettivo principale è quello di realizzare uno spazio inclusivo, verde, sostenibile e sicuro, che possa migliorare la qualità della vita dei visitatori, favorendo l’interazione sociale e il senso di comunità. Gli interventi prevedono la sostituzione dell’illuminazione preesistente con fari LED a basso consumo energetico per 2 campi da tennis coperti, il rifacimento manto superficiale di finitura numero 2 campi da tennis coperti, la realizzazione della piscina esterna con relative pavimentazioni in legno esterne, la sostituzione pavimenti club house e infissi, il rifacimento bagni e spogliatoi, la sistemazione dei giardini e percorsi esterni dell’impianto sportivo, l’installazione di un impianto fotovoltaico con accumulo e videosorveglianza e l’eventuale messa a nuovo delle reti di recinzione campi da tennis, oltre che di una colonnina di ricarica elettrica nel parcheggio” aveva spiegato il consigliere Franco Magi.
https://www.castedduonline.it/poggio-dei-pini-si-fa-bella-e-funzionale-al-via-il-restyling-dellarea-dedicata-allo-sport/?swcfpc=1&fbclid=IwY2xjawKlWFhleHRuA2FlbQIxMQABHk3jAfcwKUfi-qGIvq_0iUQqRvOdWTikzZFO623zAOzFTXZucQJQ2XRiVgaH_aem_pP9ZgDx2Bsk3CV42xYp5cA
In merito a questo restyling l’associazione ha formulato delle osservazioni, richieste e proposte inviate al Comune per evidenziare le possibili criticità che hanno portato alla soluzione eventuale avanzata dall’associazione.
Preliminarmente, evidenzia “che gli impianti sportivi oggetto di intervento risultano essere beni di proprietà privata della Cooperativa Poggio dei Pini. Tale circostanza, per quanto di estrema rilevanza ai fini dell’utilizzo di risorse pubbliche, non trova menzione nel documenti divulgati, creando potenziali criticità sotto il profilo amministrativo, contabile e giuridico.
Nel confermare il nostro apprezzamento per ogni iniziativa che persegua un interesse pubblico e favorisca lo sviluppo e la qualità della vita della nostra comunità, riteniamo tuttavia doveroso porre una serie di quesiti puntuali e formulare alcune proposte operative, con particolare riferimento al possibile coinvolgimento della Cooperativa in fattispecie che ricadano nella disciplina degli aiuti di Stato, ai sensi del Regolamento UE n. 2023/2831”.
Quesiti e richieste di chiarimento: Regolarità urbanistica dell’area interessata, “è stato formalmente sanato, con atti amministrativi validi, quanto segnalato dalla Regione Sardegna nella nota prot. 50760 dell’11 ottobre 2024, relativa alla presenza di superfici demaniali all’interno dell’area di intervento? Tali superfici risultano essere state integralmente escluse dal progetto?
E ancora: “È stata adottata dal Consiglio di Amministrazione della Cooperativa una delibera che autorizzi i lavori di manutenzione straordinaria sugli impianti sportivi? I soci, proprietari dei beni interessati, sono stati previamente informati dell’iniziativa?”.
Si chiede di conoscere quindi “il procedimento amministrativo attraverso il quale sono stati assegnati 500.000 euro di fondi pubblici per lavori su un bene privato, senza bando pubblico e per un importo superiore alla soglia comunitaria. In base a quale norma tale assegnazione è stata ritenuta compatibile con la normativa vigente?”.
In merito all’erogazione di aiuti di Stato, “è stata valutata in rapporto al Regolamento UE 2023/2831, che limita a 300.000 euro in tre anni le erogazioni pubbliche a soggetti economici privati? In caso contrario, si chiede di conoscere la norma in base alla quale il suddetto regolamento sarebbe considerato non applicabile.
La Cooperativa ha provveduto a contabilizzare, sia sotto il profilo fiscale che civilistico, l’incremento di valore dell’impianto sportivo determinato dall’intervento finanziato con fondi pubblici? Quale sarà la destinazione contabile di tale incremento? Inoltre, emergeranno plusvalenze imponibili ai fini IRES?
Rischi di recupero delle somme pubbliche e responsabilità a carico dei soci. In caso di accertamento, da parte della Corte dei Conti o delle autorità europee, dell’irregolarità dell’erogazione o della mancata rendicontazione, quali misure di tutela sono state predisposte affinché eventuali richieste di restituzione delle somme non ricadano direttamente sulla Cooperativa Poggio dei Pini e, quindi, sui soci della Cooperativa?
Revisione delle condizioni contrattuali con il gestore: è prevista una revisione delle condizioni di Locazione attualmente in essere con il gestore degli impianti (Poggio Sport Village), in considerazione del significativo miglioramento infrastrutturale apportato? Si ritiene equo e nell’interesse delle casse sociali e dei soci, il mantenimento di un rapporto di locazione a titolo eccessivamente agevolato?”.
Insomma, alla luce di quanto esposto dai Poggini, “pare evidente il livello di complessità e di vulnerabilità amministrativa a cui viene esposta tutta la vicenda. Riteniamo concreto e fortemente probabile il rischio che l’intera operazione possa fallire e che a pagarne le conseguenze siano proprio i soci della Poggio dei Pini.
Nell’ottica di una massima salvaguardia degli interessi dei soci e contestualmente dell’intera collettività capoterrese avanziamo le seguenti proposte volte a una soluzione equilibrata e trasparente:
Cessione dell’area sportiva al Comune di Capoterra, si propone di valutare la cessione a titolo definitivo dell’area oggetto di restyling al Comune di Capoterra. Considerato il notevole valore degli impianti sportivi, questa cessione avverrebbe a totale compensazione del debito attualmente in essere della Cooperativa nei confronti dell’Ente. Pertanto, null’altro sarebbe dovuto dalla Cooperativa. Tale operazione, oltre ad azzerare i rischi legati alla titolarità privata del
bene, risolverebbe il rapporto debitorio e restituirebbe piena coerenza giuridica all’intervento pubblico”.
Stralcio dell’area di Cala d’Orri, dunque, di proprietà della Cooperativa, rimanendo immutata la prevista programmazione urbanistica comunale. L’area, “erroneamente definita non edificabile”, abbandonata e priva di valore funzionale, “secondo noi non comporta unicamente oneri gestionali e ostacoli alla pianificazione territoriale e potrà essere immessa sul mercato immobiliare con adeguato ristoro per le casse sociali”.
Stralcio dei costi di manutenzione strade e Casa Saggiante, con la cessione dell’area sportiva si chiede l’eliminazione dalla convenzione anche degli oneri relativi alla manutenzione straordinaria e ordinaria delle strade e del complesso Saggiante a suo tempo trasferite al Comune di Capoterra”.
Delle proposte che ai residenti di Poggio dei Pini garantirebbero, a nostro avviso, numerosi vantaggi e per il Comune di Capoterra, la disponibilità di un bene idoneo all’interesse pubblico, di valore certamente superiore ai debiti della Cooperativa, libero da vincoli di proprietà privata e con gestione contabile e normativa semplificata.
Per la Cooperativa, l’eliminazione del debito verso l’Ente con la contestuale eliminazione di rilevanti esborsi monetari, la cessazione di costi improduttivi e la tutela da futuri rischi patrimoniali connessi a potenziali contestazioni in materia di aiuti di Stato”. E ancora: “Per i soci, la salvaguardia del proprio patrimonio e la riconduzione delle decisioni strategiche all’interno di un processo partecipato e trasparente” esprime il presidente Pierpaolo Nurchis.













