L’autunno è ormai arrivato, e con lui pure le piogge, capaci di provocare i danni di cui tutti siamo ormai a conoscenza. A Capoterra, dove l’argomento è una costante nella vita quotidiana di tutti i cittadini, ci si chiede quando verrà effettuata per intero la pulizia dei canali, primi fra tutti il Rio San Girolamo e il Santa Lucia. Basta fare una passeggiata sulle rispettive sponde, per rendersi conto della situazioni in cui versano i letti dei due grandi corsi d’acqua che attraversano la città. “Ma sbaglio, o la nostra amministrazione comunale ha stanziato 30mila euro per la pulizia dei fiumi?” chiede Mariano, utente del gruppo facebook InfoCaputerra. “Il Santa Lucia” gli fanno notare “è di competenza provinciale e non comunale”. Che poi qualcuno lo debba pulire, invaso com’è da un enorme canneto, dai giunchi e dalle sterpaglie, è logico e sottinteso. Ma nessuno sembra preoccuparsene veramente. Il San Girolamo, in particolar modo la sua foce, si è trasformato in una sorta di palude dove continuano a nidificare diverse specie di uccelli acquatici, come Ibis e Aironi. Ci sono poi le nutrie, come alla foce del Santa Lucia a Residenza del Sole, che, come è capitato l’autunno precedente, si sono spinte addirittura all’interno dei giardini delle abitazioni. “Uno spettacolo bello da vedere, certamente” commenta un anziano che questa mattina transitava a piedi sull’argine del San Girolamo, a Su Loi, “ma non sicuro per noi cittadini”. Perché, anche alla luce delle tragedie passate, e di quelle più recenti, non si provvede subito con una pulizia capillare del letto dei fiumi? Che cosa blocca o ritarda i lavori? E soprattutto, perché non si procede con questo tipo di operazioni nella bella stagione, anziché aspettare l’autunno, il freddo, il vento e le piogge?
Lorenzo Scano