Caos Camera di Commercio, in 21 sfiduciano Deidda

“Per noi il presidente non è più Deidda” spiega il vicepresidente vicario Vito Tizzano. Ma il ricorso è dietro l’angolo


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Il presidente della Camera di Commercio, Giancarlo Deidda, è stato sfiduciato da 21 consiglieri durante la seduta straordinaria convocata questa mattina alle 11 proprio per discutere la mozione di sfiducia nei suoi confronti. Deidda, che ha definito illegittima la richiesta, ha abbandonato il Consiglio e con lui altri sette consiglieri. Ma la seduta è proseguita con la votazione e il verdetto finale: la sfiducia all’unanimità del presidente. E il ricorso di Deidda sulla validità del voto sembra dietro l’angolo.

La mozione. Secondo i consiglieri “Deidda ha provocato un grave crollo di immagine della Camera di Commercio dopo oltre 100 anni di autorevole rappresentanza nel mondo delle imprese in provincia di Cagliari. Una situazione che ha causato il venire meno del rapporto fiduciario che deve sussistere tra il presidente e il consiglio camerale”. Ma il ricorso di Deidda sulla validità del voto sembra dietro l’angolo. “Per noi la votazione è valida – spiega il vicepresidente vicario Vito Tizzano – Abbiamo proceduto come prevede lo statuto. Da oggi Deidda non è più il nostro presidente”.

Nel pomeriggio arriva la preplica dell’ufficio stampa di Giancarlo Deidda. “Con riferimento all’assemblea spontanea dei dissidenti tenutasi dopo il consiglio – fanno sapere – è opportuno sottolineare che ogni atto posto in essere da tale consenso è giuridicamente inesistente. Il Presidente continuerà la sua attività e segnalerà alle competenti autorità ogni comportamento ed iniziative posti in essere in violazione di leggi o regolamenti”.