Dopo l’esposto-denuncia del deputato di Unidos, Mauro Pili alla Procura della Reppublica con tanto di dossier allarme-diossina, (con le misurazioni delle centraline di Monserrato che hanno rilevato parametri di forte inquinamento nella zona), ora spunta l’ennesima richiesta di intervento: una lettera aperta alle Istituzioni, indirizzata al Prefetto, ai sindaci di Cagliari e Selargius e alle forze dell’ordine, (Comando Provinciale Carabinieri e Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale), con tanto di centinaia di firme di coloro che il Gruppo di Intervento Giuridico ha voluto definire “disgraziati” abitanti e lavoratori dei quartieri di Mulinu Becciu e Su Planu Selargius. L’oggetto del “contendere” è sempre il medesimo, la pericolosa situazione al campo rom abusivo sulla ss.554, con i roghi tossici che vanno avanti da parecchi anni. Chi scrive stavolta è il Comitato “No Diossina”, con a capo Antonio Guerrieri: “Quello che ancora una volta chiediamo a gran voce – dicono dal Comitato Spontaneo – è che le forze dell’ordine e le Istituzioni è la collaborazione con la Procura della Repubblica, attraverso le le opportune indagini su coloro che forniscono ai rom il materiale da bruciare e su coloro che mettono volontariamente a disposizione i propri terreni privati per questo tipo di attività. Si tratta di una vergognosa vicenda – denuncia Antonio Guerrieri – si spera che al più presto i mezzi e gli strumenti giuridici possano fare quanto è di dovere morale e giuridico per tutelare la salute dei cittadini contrastando il malaffare”.
GRUPPO DI INTERVENTO GIURIDICO. Ancora una volta il quotidiano incendio di rifiuti presso il campo nomadi abusivo vicino alla SS. 554, nel territorio comunale di Cagliari. Ancora una volta le associazioni ecologiste Gruppo di Intervento Giuridico Onlus e Amici della Terra, hanno inoltrato (8 novembre 2016), una nuova denuncia a magistratura e amministrazioni pubbliche competenti, reiterando la richiesta di sequestro preventivo dell’area avanzata fin dal febbraio scorso. Sarebbe ora. L’attività di incenerimento prosegue senza sosta e senza limiti nonostante proteste e denunce dei disgraziati abitanti e lavoratori dei quartieri di Mulinu Becciu (Cagliari) e Su Planu (Selargius), così come delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra (31 luglio 2015 e 24 novembre 2015).
“Ancora pericoli per la salute, ancora degrado, con cittadini che si sentono impotenti e Istituzioni che non sempre svolgono un’adeguata attività di controllo e di prevenzione di tali fenomeni illeciti – denuncia Stefano Deliperi – infatti, mai come in casi del genere, così dannosi per la salute pubblica, la prevenzione è obbligatoria, poiché tutti gli interventi successivi potrebbero essere tardivi e inserirsi in situazioni già gravemente compromesse sia sotto il profilo ambientale che sanitario, oltre che sotto quello sociale. Per non parlare degli eventuali, pesanti costi delle bonifiche ambientali delle aree interessate. Prima che si ripetano le vergognose vicende illecite relative al traffico di rifiuti pericolosi svolte all’interno del campo nomadi comunale di Cagliari, perché non s’interviene risolutivamente una volta per tutte? Perché il campo nomadi – inceneritore non viene ancora posto sotto sequestro preventivo? Perché c’è questa sorta di ipocrita buonismo che di fatto consente un avvelenamento strisciante dei residenti, compresi i rom che praticano il campo-inceneritore? A chi giova? Si vuole alimentare il razzismo nelle periferie cagliaritane? Riteniamo sia necessario bloccare definitivamente – ora, subito, adesso – una nuova situazione di degrado ambientale altamente rischiosa per la salute pubblica dei residenti e di tutti coloro che anche per ragioni di lavoro, si trovano a dover trascorrere gran parte del tempo nell’area interessata dai roghi, e quindi di intensificare l’attività di vigilanza sull’area, al fine di evitare ulteriori fenomeni di degrado e pericolo. A questo punto, ogni giorno che passa crescono i pericoli ambientali e sanitari”.












