Cagliari, vie dello shopping piene ma casse semivuote l’8 dicembre: “Niente acquisti esagerati”

Immacolata col sole, folla da via Alghero a piazza Yenne ma il primo Natale senza restrizioni viene azzoppato dalla crisi: “Scarpe da 70 a 180 euro ma non tirano come regalo, i gioielli? Chi acquista oro e argento lo fa per investire”. Ma tra le casette del Corso c’è anche chi spende 20 euro per tre salsicce pugliesi. VIDEO INTERVISTE


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In parte è stato il Black Friday, la settimana di fine novembre con gli sconti pazzi che ha portato tanti cagliaritani a spendere per i regali di Natale, in parte l’effetto crisi. Le immagini dei pienoni delle vie dello shopping non devono ingannare, l’umore dei commercianti non è al top, anzi. Tante occhiate, tante promesse di ripassare tra qualche giorno e pochi affari. La ripresa c’è rispetto al 2021 e 2020 segnati dal Coronavirus, ma non si è tornati ai livelli di pre pandemia. Omar Scalas, venditore di scalare in via Garibaldi, è il più netto: “Ha influito tanto il Black Friday, ora non incassiamo come vorremmo. Le scarpe partono da settanta euro sino ad arrivare ai 180 degli stivali, la gente è però abbonata alla richiesta degli sconti”. E non è facile accontentarla sempre. “La calzatura non è un regalo che tira, va meglio rispetto all’anno scorso ma la gente non acquista frivolezze ma solo oggetti utili”, spiega. “E siamo vittime dei colossi, io stesso stamattina ho ricevuto un sms da parte di una catena di abbigliamento che mi propone sconti folli sino all’11 dicembre”.
In via Manno, il gioielliere Antonio Della Maria lo dice chiaramente: “Siamo passati dalla crisi del Covid a quella economica, legata anche alla guerra. La gente acquista oro e argento perché sa che è un investimento, non siano ancora tornati ai giri di affari pre Covid. Cosa serve per rilanciare l’economia? Che il nuovo Governo ci aiuti, sta già facendo qualcosa ma la strada è ancora lunga”. In controtendenza le casette natalizie di piazza Yenne e del Corso Vittorio, dove c’è anche chi paga venti euro per tre salsicce made in Puglia, come conferma Mauro Mancino, arrivato a Cagliari direttamente da Andria: “Gli affari vanno bene e sono soddisfatto”, dice, snocciolando i vari prezzi: “Dai sei agli otto euro del formaggio, tre buste di taralli a tredici euro e tre vaschette di olive a venti”.


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