A lanciare l’allarme è Ettore Businco: “Questo è accaduto in questi giorni in viale Trieste. Un’insana e ideologica progettazione non ha previsto che questo potesse accadere”: viale Trieste si affaccia su piazza del Carmine, ribattezzata del “crimine” dai residenti che da anni combattono contro la delinquenza che caratterizza la piazza. Non solo: la questione sicurezza riguarda anche gli automobilisti, ciclisti e centauri.
La questione fu messa in evidenza da Michele Vacca, Utp Utenti Trasporto Pubblico Sardegna: “Ho sempre denunciato la pericolosità di questi dispositivi privi di qualsiasi crash test, che ovviamente non potrebbero mai superare perché il manichino riporterebbe lesioni mortali già ad appena 30 km/h”. Vacca provò a mettere in guardia le istituzioni di competenza del potenziale pericolo.
Intanto rimane la nuova viale Trieste già rovinata da vandali e delinquenti, deturpata e costellata di paletti “che al buio non si vedono”. “Questi dissuasori possono essere usati come armi per costringere chi passa con il buio a fare ciò che i malintenzionati vogliono: stuprare una donna, picchiare per rubare il portafoglio, dare loro la possibilità di di fare qualunque cosa, rompere macchine, distruggere e qualunque cosa venga loro in mente .
Oltretutto sono pericolosi perché chiunque in motorino, bici o moto potrebbe seriamente farsi male.
Prima o poi qualcosa di grave potrebbe succedere” spiegano alcuni cittadini.










