Diritti che ci sono e che non ci sono, idee radicate nel tempo che cozzano, in qualche modo, con il tempo che scorre e che porta con sé novità, anche da un punto di vista dei legami. Due donne o due uomini che convivono o che sono uniti con le unioni civili non fanno più notizia. Ma, c’è un ma, almeno a sentire Silvia De Simone: tre figlie e una compagna, è la referente sarda dell’associazione nazionale “Famiglie arcobaleno-genitori omosessuali”: “Stiamo ancora lottando per vedere riconosciuti i nostri diritti, soprattutto per i nostri figli, che non devono essere cittadini di serie B ma uguali a tutti gli altri bambini. Molte famiglie omosessuali hanno paura di uscire allo scoperto”.
Quale o quali sarebbero i motivi? “Per via di stereotipi e pregiudizi, come quello legato al fatto che un bambino o una bambina, per crescere, ha bisogno di una mamma e di un papà. Ma non è vero. Le comunità scientifiche nazionali e internazionali, psicologi e psichiatri italiani e americani e vari ricercatori e ricercatrici dell’Università dicono che non è assolutamente così”, sostiene la De Simone, “per crescere bene basta che ci sia un buon legame genitoriale. Credo nella scienza e mi baso anche sulla mia esperienza personale, basta vedere le mie tre figlie”.









