Il tendone di un gazebo bianco è l’unico riparo che hanno i pazienti, molti dei quali anziani, che ogni giorno o settimanalmente devono recarsi al centro Tao di via Romagna a Cagliari per il prelievo del sangue. E, con le temperature bassissime dell’alba e della prima mattina, le polemiche fioccano. Giuliano Soro, 55enne di Sestu, ogni due settimane accompagna il padre, Damiano, ottant’anni: “La mattina arriviamo tra le sei e trenta e le sette, con un grado. Mio padre, come molti altri anziani, avendo problemi di viscosità del sangue deve eseguire il prelievo. Gli operatori sono bravissimi, ma per colpa delle regole anti Covid bisogna attendere il proprio turno fuori, al gelo”. L’uomo racconta di aver segnalato più volte la situazione: “Mi è stato risposto di rivolgermi all’addetto alla sicurezza, ma non so chi sia e non so dove si trovi”.
“La maggior parte dei pazienti del centro Tao ha almeno settant’anni. Mio padre deve forse portarsi una stufetta da casa? O stanno attendendo che qualcuno crepi per il freddo prima di fare qualcosa? Chi è che può intervenire per risolvere questo grave problema?”.













