La chiesa di Sant’Eulalia alla Marina non è riuscita a contenere i tanti amici e colleghi di Remesha Martin Elvis King, il 31enne arrivato in Sardegna nel 2005 dal Burundi, travolto e ucciso da un bus della linea Pf del Ctm in viale Diaz a Cagliari poco dopo l’alba di sabato. Inconsolabili, alla prima bancata, la mamma Prisca e la sorella Rose Marie, per la perdita del loro caro, avvenuta in un modo tanto assurdo quanto, come già emerso dai filmati visionati dalla polizia Locale, tragico. Martin si è inchinato per raccogliere gli occhiali di un’amica ed è stato colpito violentemente alla testa dall’autobus. Una “tragica fatalità” e una giovane vita spezzata: il trentunenne era diventato un affermato cameriere, conosciutissimo nei locali e ristoranti di Marina e Stampace, e come la madre aveva intrapreso il percorso di mediatore culturale alla Caritas, proprio per aiutare altri stranieri nel percorso di integrazione in Sardegna.
Il funerale è stato officiato da don Marco Lai. La stessa Caritas, e anche don Lai, hanno detto che “perdiamo tutti un ragazzo prezioso”. Un lungo applauso ha accompagnato l’uscita della bara del trentunenne, che sarà tumulato nel cimitero cagliaritano di San Michele. Resterà quindi per sempre nell’Isola che l’ha accolto, Martin, il “Capitano”, il “Re”, come sempre l’hanno soprannominato le tantissime persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.












