I trapiantati di cuore e rene senza un’assistenza “totale” al Brotzu. È questa, in estrema sintesi, la polemica fatta esplodere, attraverso un comunicato Inviato ad assessore regionale della Sanità, direttore generale dell’assessorato e commissario straordinario del Brotzu dal presidente della onlus Prometeo, Pino Argiolas, da anni in prima linea per i diritti dei trapiantati. L’accusa è una: “Il centro trapianti garantisce assistenza continua ai trapiantati di pancreas e fegato mentre, per i trapiantati di cuore e rene sono garantite solo le visite urgenti”. Nella lettera emergono anche altre richieste e criticità da risolvere legate, per esempio, anche alla necessità di una verifica della positività o negatività di tutti i pazienti trapiantati all’entrata del Brotzu. Ecco, di seguito, la lettere a firmata e spedita ai vertici della sanità da Pino Argiolas.
“Sono rimaste inascoltate gran parte delle richieste fatte dall’associazione per garantire adeguata assistenza sanitaria ai trapiantati in questa seconda fase dell’emergenza Covid. Gentilissimi, facendo seguito alla nostra lettera dello scorso 3 novembre, segnaliamo con rammarico e preoccupazione che attualmente solo il D.H. del Centro trapianti di fegato e pancreas sta garantendo continuità nell’assistenza ai trapiantati, mentre il Centro trapianti di cuore e quello di rene stanno limitando le visite ai soli pazienti da loro ritenuti urgenti. Ribadiamo che siamo perfettamente consapevoli del momento critico che l’ospedale “San Michele” e tutta l’Arnas “G. Brotzu” stanno vivendo, tuttavia, in quanto associazione che rappresenta e tutela tutti i trapiantati non possiamo accettare che la stessa struttura sanitaria attui trattamenti differenti per la stessa tipologia di pazienti a seconda del reparto. Siamo certi che, come noi comprendiamo le vostre difficoltà anche organizzative, voi comprendiate bene che non ci sia possibile spiegare e giustificare a un trapiantato di rene o cuore perché non gli viene assicurata la stessa assistenza di uno di fegato o pancreas.
Rinnoviamo, pertanto, con ancor più vigore il nostro appello affinché sia garantita pari tutela ai trapiantati di tutti gli organi in considerazione della loro condizione di pazienti sia fragili che cronici, la quale, a nostro parere, fa rientrare nelle prestazioni urgenti l’assistenza sanitaria di cui necessitano. In particolare, Vi chiediamo di valutare l’attuazione di queste misure: tamponi molecolari o almeno test rapidi a tutti i trapiantati prima dell’accesso ai locali dell’ospedale per effettuare prelievi e/o visite di controllo. A oggi, infatti, questo sistema di prevenzione del contagio da Covid-19, previsto a tutela sia dei pazienti che degli operatori sanitari, viene adottato dal solo Centro trapianti di fegato e pancreas; regolare ripresa delle visite di controllo per i trapiantati di cuore e rene con le tempistiche e i protocolli anti-Covid in vigore prima dell’ultima circolare che ha limitato l’attività ai soli casi urgenti; accesso ai prelievi per il controllo del dosaggio dell’immunosoppressore senza necessità del requisito dell’urgenza. Durante la prima fase dell’emergenza sanitaria, infatti, alcuni laboratori hanno richiesto la prescrizione con la dicitura “urgente”, mentre altri no per cui alcuni pazienti hanno potuto eseguire questi esami regolarmente, mentre altri si sono trovati in difficoltà perché il proprio medico di base non era propenso a predisporre una prescrizione con tale dicitura. Chiediamo anche che i referti di tali esami siano direttamente inviati dal laboratorio al Centro trapianti via e-mail, via fax o con altra modalità che garantisca celerità, telematicità e protezione dei dati; introduzione della telemedicina nell’assistenza post-trapianto. Considerata l’impossibilità di visitare tutti i trapiantati di persona e con la frequenza pre-emergenza, riteniamo questo strumento utilissimo per assistere quanti più pazienti possibile almeno a distanza, come già stanno facendo altri Centri trapianto e altri reparti in tutta Italia. Sappiamo che, durante la prima fase dell’emergenza, il dipartimento Malattie e trapianti di rene ha sperimentato l’assistenza via Skype, per cui ci auguriamo che questo strumento o altri che riterrete idonei per offrire prestazioni di telemedicina siano adottati in tutti e tre i centri trapianti. Chiaramente, una volta introdotta, la telemedicina potrebbe essere praticata anche a regime, conclusa l’emergenza, per tutte quelle visite che non è necessario effettuare di persona”.










