E’ gravissimo e ha bisogno di una terapia intensiva. Ma al Policlinico non c’è posto. E, complice l’emergenza sanitaria in corso, non si trova un letto in tutta la provincia di Cagliari. E così P. V., 81 anni, cagliaritano, verrà trasferito al San Martino di Oristano a oltre 100 km di distanza. E’ la fotografia della difficile situazione che sta attraversando la sanità cagliaritana: con Santissima Trinità e Ospedale Marino diventati Covid negli altri ospedali la situazione è critica.
L’odissea di P. V. la racconta la figlia: “Stamattina mio fratello si è recato come tutti i giorni a trovare mio padre. Ha notato che si trovava in stato di incoscienza e ha chiamato immediatamente i soccorsi”, spiega Sabrina Vacca, “è stato portato al Policlinico dove gli hanno fato diverse visite. Verso le 11,30 ci hanno detto che era in gravi condizioni a causa di un’infezione urinaria. Poi ci hanno detto che stava arrivando l’animatore e ci hanno fatto capire che avremmo dovuto aspettarci il peggio. Poco dopo infine”, aggiunge, “ci hanno chiamato per chiederci il consenso per il trasferimento di mio padre all’ospedale di Oristano, perché non c’era posto in terapia intensiva, né lì al Policlinico né in tutta l’area di Cagliari. .
I familiari non possono fare altro che acconsentire. “E’ una perdita di tempo. Mio padre in quelle condizioni doveva essere intubato subito. Non può fare 100 km in quelle condizioni”, dichiara Sabrina Vacca, “io sono molto rammaricata. L’ambulanza non è ancora partita perché l’hanno già intubato e attendono l ok del medico della terapia intensiva e del rianimatore. Non ho nulla contro il Policlinico. Ma questa è l’organizzazione della Regione?”, si domanda, “di questo si vantano? Perché a me sembra che qui tutti pensano al Covid e che gli altri casi siano veramente trascurati. Ok i Covid, ma gli altri? Mio padre ha pagato le tasse per tutta la vita e non ha mai chiesto nulla a nessuno. E ora riceve questo trattamento. E’ allucinante”.










