Cagliari, “tamponi a pagamento per i trapiantati del Brotzu: una vergognosa tassa sulla salute”

Gratis per due anni, ora chi vuole essere visitato deve, prima, pagarsi il test nelle farmacie. Pino Argiolas: “Un obbligo assurdo, inventato dalla direzione dell’ospedale. Perché a noi sì e ai diabetici no? No a una nuova tassa sulla nostra pelle”


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L’ennesimo scandalo nella sanità, oltre alle attese lumaca per una visita e alle ricette urgenti che scadono tra le mani dei malati? Il tampone a pagamento per i trapiantati che devono fare le visite e i controlli al Brotzu. Dopo due anni e mezzo di test molecolari gratuiti, forniti dall’ospedale, la stessa direzione sanitaria ha avvisato le centinaia di pazienti che vivono grazie a un fegato o un rene nuovo. A denunciare il fatto è il presidente della onlus Prometeo, Pino Argiolas: “Siamo venuti a conoscenza che i pazienti trapiantati che devono effettuare una visita di controllo nei loro rispettivi day hospial, per il  fegato e il pancreas, per il rene e per il cuore, devono arrivare in ospedale con un tampone fatto in farmacia a spese del paziente, che costa tra i 15 e i diciotto euro”, denuncia Argiolas. “È una vergognosa tassa sulla salute, totalmente inventata dalla direzione dell’ospedale. Perché noi sì e i diabetici no?”, si chiede il presidente della Prometeo.
“Come associazione dei trapiantati esprimiamo con forza tutta la nostra contrarietà al tampone a carico dei pazienti.
Se l’ospedale ritiene necessario fare il tampone, lo faccia come ha fatto fino ad oggi a carico della struttura. Se si ritiene necessario, il tampone rapido può essere fatto la mattina in ogni singola struttura che segue i trapiantati ,prima dei prelievi ematici, così da proteggere anche gli infermieri e non solo i medici che visitano nel pomeriggio”. E Argiolas rimarca una differenza di trattamento: “I medici della diabetologia visitano i pazienti ogni giorno senza che si richieda il tampone, sono medici diversi, forse sono piu temprati contro il Covid?”. La battaglia è già iniziata, i trapiantati non ci stanno a dover aprire il portafoglio per essere curati: “Se il provvedimento non verrà modificato e se l’ospedale non si farà carico dei tamponi , ci rivolgeremo direttamente all’assessorato
Regionale alla Sanità. No alla tassa sulla salute sulla pelle dei trapiantati”.


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