Lo storico “silos nuovo” dell’ex Sem di viale La Playa a Cagliari non sarà abbattuto ma, anzi, sarà restaurato e diventerà un’attrazione anche turistica. C’è l’accordo tra Ersu, Regione, Comune e Università di Cagliari e, in particolare, la soprintendenza. Lo storico granaio sarà dato in gestione a una cooperativa o un’associazione che avrà l’obbligo di tenerlo aperto ai visitatori. La novità viene annunciata da Gabriele Sundas, presidente dell’Ente regionale per il diritto allo studio universitario: “Ci eravamo lasciati all’inizio di questa estate con il vincolo storico architettonico sul silos nuovo che aveva comportato la sospensione della procedura di approvazione del progetto del secondo lotto del campus, in quanto nell’originario accordo di programma sottoscritto da Comune di Cagliari, Regione, Università ed Ersu si prevedeva la demolizione. Abbiamo immediatamente presentato una proposta di soluzione per questa problematica”, spiega Sundas. E, dopo una conferenza di servizi, è stato trovato l’accordo: “Interverremo sul silos nuovo e lo restaureremo affinché possa essere fruito per la memoria storica di archeologia industriale che rappresenta. Il fabbricato non avrà nessuna funzione urbanistica e conserveremo interamente le volumetrie originarie previste per lo sviluppo dell’intero complesso”. Sardi e turisti, quindi, potranno ammirare e visitare l’imponente costruzione che svetta a pochi metri dal mare del porto.
Via libera, in parallelo, “alll’iter di approvazione del progetto. Entro metà 2024 si potranno finalmente appaltare le opere del secondo lotto unitamente alla gestione trentennale dell’intero complesso. Un risultato importante per Ersu, ma soprattutto per le studentesse e gli studenti universitari. Infatti si riapre così la prospettiva di consegnare tutte e tutti loro 440 posti letto in più, una grande mensa di 400 posti a sedere e una palestra. Il tutto all’interno dello stesso complesso. Inoltre”, rimarca Sundas, “l’opera rappresenta anche un essenziale intervento pubblico a livello regionale che si pone ai vertici per modernità e dimensioni anche a livello nazionale. Ringrazio per la leale collaborazione la Regione Sardegna, il Comune di Cagliari, l’Università di Cagliari e, in particolare, la soprintendenza. In questo modo, infatti si è trovata una soluzione che contempera sia gli interessi di tutela del patrimonio architettonico e storico sia gli interessi delle studentesse e degli studenti universitari che, come noto, richiedono a gran voce nuovi posti letto e di qualità”.









