Cagliari, quel magico scudetto 45 anni dopo rivive ancora nel cuore

Amarcord rossoblù


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Sono passati quarantacinque anni da quel fantastico pomeriggio del 12 aprile all’Amsicora. Il tempo sembra essersi fermato. Sono ancora vivi i miei ricordi di bambino tifosissimo del Cagliari e dei suoi campioni. Ogni giorno era una sfida per tentare di copiare i loro gesti tecnici, il modo di festeggiare i gol, di ridere , di parlare.. Veniva la pelle d’oca quando arrivava il momento di vedere 90° minuto, alle 18 di tutte le domeniche, per ammirare i nostri idoli. Ognuno di noi, giocava in strada a rincorrere un pallone, a volte nei cortili e nei campetti improvvisati, tra un albero di fichi e una borsa di scuola che facevano da pali, per un’ipotetica porta, di una partita infinita sempre giocata con la voglia di imitare le prodezze di Riva, di Albertosi, Domenghini, Gori, Greatti, Cera, Tomasini e tutti gli altri che ci regalavano emozioni e un entusiasmo e una voglia di giocare al calcio vero, pulito e senza limiti di tempo. Quello scudetto era di tutta la città, dei suoi tifosi, della Sardegna, degli emigrati e della gente che tifava Cagliari per il suo modo di affrontare gli avversari, per il suo allenatore Manlio Scopigno, sempre disincantato, ironico e di un intelligenza superiore che faceva la differenza sempre..Alle 16,15 di quella straordinaria domenica il Cagliari si è cucito addosso il primo e unico scudetto della sua storia. La vittoria con il Bari e la contemporanea sconfitta della Juventus con la Lazio, regalarono la matematica certezza con 5 punti di vantaggio sui bianconeri a due giornate dalla fine che fece esplodere Cagliari e tutta la Sardegna. Dopo i gol di Riva e di Bobo Gori fu l’inizio di una festa indimenticabile. Ricorderò sempre la collezione di monete con le figure dei giocatori del Cagliari che la Shell regalava ai suoi clienti, le figurine e gli album della Panini da scambiare a scuola con i compagni.
 Sei giocatori di quella squadra andarono ai mondiali messicani, finiti al secondo posto dietro il Brasile di Pelè. Mitica la semifinale con la Germania che fini 4-3 dopo i supplementari. Albertosi, Cera, Niccolai, Domenghini, Gori e Riva furono tra i protagonisti. E se non ci fosse stato l’infortunio di Tomasini e se Greatti non avesse avuto la concorrenza di De Sisti , Rivera, e Mazzola forse sarebbero stati otto gli eroi rossoblù.
Dopo 45 anni dalla vittoria dello scudetto Cagliari dedicherà un Viale alla squadra che ha vinto il tricolore..

Grazie per averci regalato questa gioia e grazie per non aver mai tradito i principi e quella maglia che resterà tatuata a vita nella vostra pelle. Un pensiero a chi ora non c’è più.
     


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