L’esito del tampone? Arrivato dopo quindici giorni di attesa. E, fortunatamente, “negativo”. La gioia c’è tutta, per Maria Luisa Fiore, cagliaritana di 52 anni. Ma ora, per la donna, inizia un altro “travaglio”: la febbre fissa, soprattutto nel pomeriggio, a 37,7, c’è ancora. E, senza l’incubo del virus, dovrà curarsi, ma dopo aver atteso due settimane. La donna viene sottoposta al tampone il sei novembre scorso. Da quel momento, nessuno la contatta per l’esito. I giorni passano, lo smartphone non squilla mai nonostante due email di sollecito spedite dalla donna e il suo medico di famiglia, nel dubbio, le prescrive “cortisone ed eparina, ina terapia come se fossi positiva al virus”. Venerdì scorso Maria Luisa Fiore decide di metterci la faccia, in tutti i sensi, e racconta la sua storia su Casteddu Online. Risultato? “Dopo qualche ora mi contattata una dottoressa dell’Usca che mi ha chiesto come stessi e se avessi ricevuto il tampone nel fascicolo sanitario. Alla mia risposta negativa, con tanto di notizia dell’articolo, ha cercato il mio tampone e dopo qualche minuto ha trovato il risultato: negativo. Loro non mi hanno piu’ chiamato perche’ erano convinti che l’Ats avesse provveduto al caricamento. Me lo manderà via email ma purtroppo non hanno la possibilità, come ente, di aggiornare il sito dell’Ats”.
La donna è contenta ma, contemporaneamente, preoccupata perché ora dovrà “cambiare tutte le cure. Sto già scalando il cortisone e domani dovrò fare due visite in un laboratorio privato, quindi a pagamento, dopo aver ricevuto la prescrizione del mio medico”.










