Con la febbre che risale costantemente dallo scorso nove luglio, suggerita dalla sua pediatra dopo alcune cure andate a vuoto, una mamma di trentotto anni di Dolianova ha portato la figlia, di appena 4 anni, per ben due volte al pronto soccorso pediatrico del Brotzu in pochissimi giorni. Visite, prelievi e analisi fatti, poi sempre le dimissioni, senza però che la piccola guarisse. Oggi l’amara scoperta: “Ha una broncopolmonite con riversamento nel polmone destro, scoperta facendo un esame a pagamento in privato”, racconta la donna. Che ha già scritto una email ufficiale all’Urp del più grosso ospedale sardo e, presto, è intenzionata a sporgere denuncia ai carabinieri. La donna ha pochi dubbi: quanto accaduto alla sua piccola poteva essere evitato dagli stessi medici che, in pochi giorni, l’hanno sempre visitata e dimessa. E, intanto, il calvario della piccola, iniziato lo scorso nove luglio, va avanti. Ecco, di seguito, alcuni stralci dell’email spedita al Brotzu.
“Vi scrivo per denunciare la negligenza del vostro reparto medico Pronto Soccorso pediatrico e descrivo quanto segue: premetto che mia figlia ha iniziato a stare male (come comunicato ai vostri medici) dal 9 luglio notte, febbre alta, mal d’orecchio, viene portata dalla guardia medica a Dolianova e le viene prescritto azitromicina per qualche giorno. La febbre scende, giovedì 13 viene portata a controllo dalla pediatra perché la bambina non stava bene, si lamentava all’orecchio e alla gola e aveva un po’ di moccino nel naso, le vengono prescritte goccine per le orecchie e Nurofen, nel caso in cui dovesse salire la febbre iniziare altra terapia antibiotica dopo due giorni di febbre con Amoxicillina. La febbre non tarda a presentarsi venerdì 13,e dopo aver atteso venerdì, sabato e gran parte della domenica che scendesse, domenica 16 luglio notte seguo le indicazioni della pediatra e inizio la nuova terapia antibiotica con Amoxicillina. Attendo che si risolva la febbre qualche giorno, lunedì17 e martedì 18 ancora presente, martedì sera, mercoledì e giovedì febbre assente ( ma presenza ancora di placche nella gola). Venerdì 21 luglio mattina sembrava stare meglio, dopo cinque giorni di seconda terapia antibiotica, ma la sera precipita di nuovo la situazione e le risale la febbre a 39.5. Avviso la pediatra e di notte la porto al pronto soccorso pediatrico del Brotzu, dove l’unica analisi fatta alla bambina (considerando come ho fatto presente che potrebbe anche soffrire di asma bronchiale come me ,visti i numerosi episodi di bronchite ricorrenti) è stato il prelievo con micrometodo. La bambina è stata rinviata a casa e dalla pediatra con un leggero cambio di terapia antibiotica con Augmentin. Sabato 22 la bambina inizia la terapia con Augmentin due volte al giorno e la Tachipirina per la febbre sempre presente ogni sei ore con temperature sempre oltre i 38.5. Sabato febbre tutto il giorno ogni sei ore e domenica lo stesso sempre febbre alta. Decido a questo punto di portarla di nuovo in ospedale. Il medico decide, spiegata la situazione, di fare prelievo venoso e esame delle urine dai quali a dir suo non erano evidenti segni di infezione (non confermato dalla nostra pediatra). Dimessa dopo neanche un ora e presa la situazione alla leggera andiamo a casa dove la febbre alta continua puntuale ogni sei ore. Oggi martedì 25 dopo nove giorni di cura antibiotica e senza nessun risultato, la pediatra decide di farci fare esame venoso a spese nostre per sospetta mononucleosi infettiva (130€)e una lastra per sospetta bronco polmonite silente20€ (senza sintomi di tosse). Dalle analisi venose non risulta la mononucleosi, ma dalla lastra risulta una broncopolmonite con riversamento nel polmone destro. Per non parlare della visita a pagamento questa sera (150€). Io ora mi domando: Paghiamo la sanità e abbiamo diritto alle cure, bastava poco e per negligenza vostra non avete fatto quello che dovevate. Come lavorano i vostri medici? Avrebbero potuto fare qualcosa in più vista la situazione delle tre settimane! Non costava nulla visto tutte le attrezzature che avete fare qualcosa di più per individuare il problema di mia figlia ,una bambina ripeto di soli 4 anni. Mi vedo costretta a denunciare tutto ai carabinieri in modo che queste cose non capitino ad altre persone!”.