“Se l’Ati Promosport Nuoto Mania riesce a concludere tutto l’iter presumo che possano far partire i lavori in primavera”. Così in consiglio comunale l’assessora ai lavori pubblici Gabriella Deidda, annuncia il prossimo via ai lavori per la piscina che dovrebbe sorgere a San Michele tra via Abruzzi, via Campeda e via Mandrolisai, una delle incompiute storiche della città.
Secondo l’esponente della giunta Truzzu, se la società che si è aggiudicata il project financing riuscirà a completare l’iter burocratico, i lavori potrebbero partire nella primavera del 2022.
Una struttura fantasma, pensata all’epoca della consiliatura di Emilio Floris e mai aperta. L’ok del Comune è arrivato già dieci anni fa. I lavori sono partiti e più volte sono stati interrotti. Fallimenti delle imprese aggiudicatarie e burocrazia i responsabili delle lungaggini, mentre il cantiere ha subito di tutto: allagamenti, invasioni di ratti e furti. E intanto a San Michele, mentre gli abitanti invecchiano, della piscina c’è solo il rustico abbandonato.
“Il 20 ottobre 2020, oltre un anno fa, il sindaco annunciava l’imminente inizio dei lavori, che a quanto pare invece non potranno partire prima della primavera 2022”, attacca Francesca Ghirra, consigliera comunale dei Progressisti e prima firmataria dell’interrogazione.
“Speriamo che questa data possa realmente determinare la riqualificazione di un’area da troppi anni lasciata in abbandono. Speriamo anche che i privati che si sono impegnati in questo importante investimento non rinuncino a causa delle lungaggini del Comune e realizzino il centro sportivo, concepito come un moderno luogo di aggregazione sociale per il quartiere di San Michele e per tutta la cittadinanza, con una particolare attenzione ad anziani e bambini”.
Nei piani dell’amministrazione la piscina diventerà un moderno centro di aggregazione sociale per il quartiere, niente nuoto agonistico, ma servizi affini per bambini e anziani. Prevista anche una piccola vasca propedeutica per l’insegnamento del nuoto, il nuoto neonatale, il recupero funzionale e l’acquaterapia, (attività che negli impianti sportivi esistenti sono carenti o del tutto assenti), per le quali sarà necessario ridurre le tribune già realizzate.










