C’è chi deve ritirare un referto, chi prenotare o effettuare direttamente una visita e chi chiedere, semplicemente, un’informazione. Non conta, però, il motivo che spinga tanti cagliaritani a raggiungere il reparto di Pneumologia territoriale dell’ospedale Binaghi, per tutti il trattamento è purtroppo identico: attese all’esterno, al freddo e sotto la pioggia. Un gazebo c’è, ricordo della Protezione Civile, ma non basta. Da quando è scoppiata l’emergenza Covid il reparto è stato spostato al piano terra della struttura, e i disagi grossi non mancano. A denunciarli è il 79enne Silvano Manconi. C’era anche lui, in una mattinata davvero gelida, ad attendere di essere chiamato e di poter finalmente raggiungere le calde sale interne del reparto: “Il gazebo non è nemmeno in piano, oltre che essere tutto aperto e, quindi, inutile con questo freddo molto pungente. Ci sono parti dove si rischia di inciampare e, addirittura, una dottoressa mi ha confidato che la notte diventa il rifugio di una colonia di gatti che vengono regolarmente nutriti”, spiega l’anziano. Per lui l’attesa ha superato abbondantemente le due ore.
“Sono arrivato alle 10:30, solo dopo l’una si sono degnati di ricevermi”, racconta alla nostra redazione. Il motivo del suo arrivo in Pneumologia è legato alla somministrazione di un medicinale: “Quand’è che potramo riavere un’accoglienza degna di tale nome? Sino a poco meno di due anni fa il reparto era al secondo piano e l’accoglienza avveniva all’interno del Binaghi, in una zona con tutti i comfort”.









