Sono passati nove giorni da quella tragica mattina di sabato, quando un gruppo di pescatori alle 7 del mattino ha individuato nel mare di Su Siccu il corpo senza vita di Mariano Olla, 16 anni, finito in mare durante una festa in spiaggia, entrato in mare, abbandonato da chi c’era e mai più riemerso. Mariano, che si poteva salvare se solo qualcuno avesse dato l’allarme e chiamato i soccorsi.
Il quadro ormai è abbastanza chiaro: Mariano non aveva detto né al padre Salvatore, con cui viveva a Sestu, né ai suoi amici di sempre che sarebbe andato a quella festa organizzata con un tam tam sui social. Al papà aveva detto che avrebbe dormito dal suo migliore amico. Invece, si è lasciato trascinare a questa festa in spiaggia a Su Siccu che gli è costata la vita. La procura indaga per omissione di soccorso e morte come conseguenza di altro reato: qualcuno potrebbe aver istigato Mariano ad assumere una qualche sostanza, e poi averlo abbandonato senza pietà al suo tragico destino: risposte che si avranno dall’esito degli esami tossicologici. Ma intanto, nonostante il muro di omertà e silenzio di fronte al quale si sono trovati, gli inquirenti hanno ricostruito le ultime ore di quella maledetta festa in spiaggia: ora dopo ora, il cerchio si stringe intorno a chi potrebbe aver avuto un qualche ruolo in questa triste storia di inizio estate.












