Cagliari, omicidio di via dei Donoratico: sì alla perizia psichiatrica per Marta Dessì

La donna, condannata a 10 anni per concorso nell’omicidio di Joelle Demontis, sarà sottoposta a una visita psichiatrica. La corte d’assise d’appello accoglie la richiesta dell’avvocato: “È un risultato molto importante”. Prossimo round in tribunale tra cinque giorni


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Il processo d’appello contro Marta Dessì, condannata in primo grado a dieci anni per concorso nell’omicidio di Joelle Demontis – avvenuto nel 2017 in una casa di via dei Donoratico – subisce uno “stop”. La presidentessa della corte d’assise d’appello Gemma Cucca ha disposto la perizia psichiatrica, come richiesto dall’avvocato della donna. Per la morte della Demontis, avvenuta il nove settembre 2017, è stato già condannato – sempre in primo grado, a vent’anni – Giorgio Reciso, compagno della vittima. Per i giudici, oltre a lui, anche la Dessì (ritenuta anche vittima di maltrattamenti da parte di Reciso) in primo grado è stata condannata per l’omicidio della 58enne. La decisione della perizia psichiatrica sulla ventottenne, presa oggi dentro l’aula del tribunale di Cagliari, non è l’unica: la Corte vuole anche sentire un maresciallo dei Ris in merito agli esami svolti nell’appartamento teatro dell’omicidio. Ci sarebbero, infatti, alcuni aspetti da approfondire. Prossimo round il sedici ottobre: in quella data dovrebbe essere conferito l’incarico a un perito. Poi, sarà il momento delle risultanze della visita psichiatrica.

 

 

“Sono soddisfatta. Si tratta di una richiesta già fatta in passato ma che non era stata accolta. È fondamentale che si voglia indagare la condizione psicologica della signora Dessì al momento dei fatti, come suo avvocato difensore lo ritengo un risultato molto importante”, afferma l’avvocato difensore della ventottenne, Guendalina Garau. L’avvocato difensore del figlio della vittima, Simone Vargiu, resta comunque fiducioso: “Rispetto appieno la decisione della corte di voler fugare ogni dubbio. Sono sicuro che tutto, alla fine, sarà chiarito e che la sentenza di primo grado che infligge dieci anni a Marta Dessì sarà confermata anche in appello”.