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E alla fine è arrivato anche l’ultimo documento. E così domani, al più tardi lunedì verrà consegnato al Comune il progetto definitivo per la realizzazione del nuovo stadio del Cagliari. Mancava soltanto il certificato di asseverazione del business plan, il documento fatto da professionisti che certifica la fattibilità e la sostenibilità a livello economico e finanziario del progetto. Un elemento fondamentale per poter valutare nel corso del tempo la prosecuzione del piano che ora il acquisisce un ulteriore valore di sicurezza agli occhi di tutti gli altri soggetti coinvolti (Regione in testa).
Domani o entro lunedì quindi le carte arriveranno a palazzo Bacaredda. Preso in esame il progetto, il consiglio comunale dovrà votare la pubblica utilità e dare il via alla gara internazionale per la costruzione dello stadio.
Dovrebbe essere la parola fine su un tormentone che va avanti dallo scorso anno. Secondo il piano il vecchio Sant’Elia dovrà andare giù nel 2023 e il Cagliari giocherà nella nuova casa, che forse si chiamerà Unipol Stadium, a partire dal campionato di calcio 2025-2026. In tempo per ospitare i prossimi Europei di calcio in Italia nel 2028, o più probabilmente nel 2032.
L’investimento della società ammonta a oltre 120 milioni di euro, ma potrebbe essere salito a 200. Il Cagliari ha imputato i ritardi all’esigenza di nuovi calcoli in virtù dell’aumento dei prezzi delle materie prime. Decisivo l’accordo, siglato nei mesi scorsi, con la Costim, holding industriale, con capogruppo la famiglia Percassi di Bergamo, che si occupa di rigenerazione urbana. Cagliari e Costim verseranno 30 milioni, nel nuovo soggetto, poi ci saranno i fondi della Regione (30 già in cassa) e del Comune (10 già disponibili) che dovranno completare l’opera. Il Comune potrà chiedere altri fondi al Governo. Il Cagliari ha firmato un accordo di collaborazione con Costim per la costruzione del nuovo stadio che tra 50 anni poi tornerà al comune il canone di utilizzo sarà di 2 milioni di euro a stagione.
C’è curiosità per il piano. Dalle prime indiscrezioni è emerso che non ci sarà nessun centro commerciale. Al suo posto un museo con la cittadella dell’innovazione che ospiterà anche laboratori per la formazione dei giovani. E nel nuovo stadio ci saranno negozi e un hotel di lusso con un centro benessere. Il Governo ha dato luce verde ai 20 milioni per la nuova viabilità del quartiere, coi quali sarà demolito il cavalcavia di viale Ferrara. E c’è un futuro anche per il canale di San Bartolomeo. Il paesaggista Nunes sta poi studiando, su mandato della Città metropolitana, la navigabilità del corso d’acqua. Nuove attività di ristorazione e intrattenimento potrebbero sorgere lungo le sponde del canale.