Una settimana di indagini e analisi dei filmati, poi la svolta. I due aggressori del rider 51enne, fermato e pestato in piazza Yenne a Cagliari durante i festeggiamenti per la vittoria dell’Italia contro la Spagna sono un ventenne e un ventitrenne, pregiudicati, ultras rossoblù. Sono stati denunciati dalla polizia per violenza e multati per non aver rispettato le regole di prevenzione del Coronavirus. La vittima, Alessandro Ghiani, ha già saputo la novità, i suoi aggressori sono finiti nei guai: “Hanno l’età dei miei figli, sono molto giovani”, commenta, quasi sorpreso, il rider che, sin da subito, aveva puntato il dito anche contro “l’assenza dei vigili”. Sposato, due figli, di Serdiana, da tre lavora in una pizzeria di via Mameli. “Ho dovuto sporgere denuncia alla polizia. Anch’io vado allo stadio e mi voglio divertire, ma senza danneggiare le altre persone. Non so se i due fossero ubriachi”, prosegue il lavoratore. Il peggio è già passato, Ghiani non ha fortunatamente perso nemmeno un giorno di lavoro.
E tende un ramoscello d’ulivo verso i suoi due aggressori: “Sono giovanissimi, mi è stato detto che hanno dei precedenti ma comprendo che, comunque, si possa sbagliare. Devono chiedermi scusa, è il minimo”, afferma Ghiani. “Anzi, se lo faranno, sono pronto a perdonarli. Io, a differenza loro e di tanti altri, cerco sempre la pace”.











