Un legame che non si è mai spezzato, nemmeno dopo la morte di colui che li ha guidati per decenni nel cammino umano e spirituale. A Cagliari, un gruppo di uomini e donne ultrasettantenni ha deciso di dare una forma concreta a questa eredità affettiva e morale, costituendo ufficialmente l’associazione “Amici sardi della Cittadella Laudato si’ di Assisi”. Sono una trentina, tra credenti, non credenti e “diversamente credenti”, come amano definirsi. Tutti, però, accomunati dalla ricerca di una spiritualità autentica, maturata fin dai tempi della gioventù, quando, negli anni Sessanta, si sono formati e sono cresciuti attorno alla figura di frate Agostino Pirri, francescano OFM, morto due anni fa all’età di 93 anni. “Quell’umile frate, padre Agostino, sacerdote e uomo di Dio, che tanto hanno amato, fino alla sua santa morte, è stato una guida sicura, dolce e autorevole quando erano studenti delle scuole superiori di Cagliari, poi adulti, con la parola e con l’esempio della sua vita di fede e carità”. Oggi, pur in pensione, continuano a impegnarsi attivamente nel sociale, ciascuno nei contesti del volontariato a favore degli ultimi. In passato hanno svolto professioni di alto profilo: medici, insegnanti, ingegneri, burocrati. Ma, ancor più, sono madri e padri di famiglia, custodi di valori trasmessi anche attraverso l’esempio del loro padre spirituale. La nuova associazione ha anche un proprio logo e mantiene un contatto costante con la Pro Civitate Christiana di Assisi, città cara al loro cuore e spesso meta dei loro pellegrinaggi spirituali, anche oggi, senza la presenza fisica di frate Agostino, con cui tante volte si erano recati nella città di San Francesco. Il prossimo sabato 21 giugno alle 18:30, nella chiesa di Santa Rosalia a Cagliari, si terrà una messa in suffragio per ricordare padre Agostino. “A distanza di due anni dalla sua dipartita verso la casa del Padre, rimane immutato il forte legame spirituale degli Amici con il loro padre Agostino”, e per questo si ritroveranno in preghiera accanto ai familiari, ai confratelli e alle consorelle delle comunità religiose in cui frate Agostino ha operato. Un gesto di memoria, ma anche di continuità, perché quell’amicizia, come l’insegnamento del frate, continua a camminare con loro.












