Anni di “maltrattamenti, denunce, condanne, tentativi di riappacificazione sfociati poi in violenza fisica, verbale, psicologica e persino violenza assistita, perchè avvenuti davanti al figlio, minorenne”. È questa, in sintesi, l’odissea raccontata da una donna di 57 anni in tribunale a Cagliari, nel primo round del processo che vede imputato il suo ex marito, E.P., 63 anni, già condannato e agli arresti domiciliari per altri episodi di violenza sempre contro la ex moglie. “Dopo la condanna e un periodo di cure in struttura, era ritornato in casa con la moglie, ma le violenze sono puntualmente riprese tra agosto e novembre 2021, portando la donna, esasperata, a dover nuovamente ricorrere alle Forze dell’ordine. Ora l’uomo è ai domiciliari”, spiega l’avvocato Gianfranco Piscitelli, che assiste la donna, insieme all’avvocatessa Elisabetta Magrini per l’associazione Luna & Sole. La deposizione della donna è avvenuta davanti alla seconda sezione del tribunale penale, riunito in udienza collegiale e presieduto da Simone Nespoli: la 57enne ha ricostruito davanti alla corte e alla procura anni e anni di angherie: “La donna ha spiegato che l’aveva spesso perdonato per le reiterate violenze e lui aveva anche accettato di ricorrere a cure mediche per curare i suoi istinti, cure che poi non ha seguito, ripiombando nei suoi errori che hanno provocato l’intervento delle Forze dell’ordine, più volte, sino alla sua precedente condanna per gli stessi fatti”, spiega l’avvocato Piscitelli. “Nel novembre 2021 la donna, anche per proteggere il figlio minore, lo ha nuovamente denunciato, separandosi civilmente in modo definitivo ed affidandosi per farsi aiutare all’associazione Luna & Sole di Cagliari che l’assiste, come per tante altre donne, nel percorso di superamento dei traumi affettivi e psicologici subiti. Alla domanda del presidente del collegio giudicante sul perché avesse sopportato e perdonato per tanti anni, ha risposto ‘io l’amavo'”.
Il processo riprenderà il prossimo 17 maggio con l’audizione dei testi del pubblico ministero. “Non bisogna abbassare la guardia un solo secondo se si vuole realmente creare un argine al fenomeno della violenza di genere e verso i minori, sia pur quella assistita che lascia gravi traumi. Denunciare, denunciare sempre e credere nella giustizia ed autorità chiedendo aiuto e sostegno a centri come Luna & Sole, sapendo di non essere più sole a combattere”.










