Cagliari, l’imam della moschea: “Preghiera rovinata, eravamo distanziati: dateci uno spazio più grande”

Centinaia di fedeli sulla strada in via del Collegio, bloccato l’accesso alla scuola. Le Forze dell’ordine intervenute spiegano che “c’era un servizio d’ordine disposto dalla questura”. L’imam Triki Mehrez: “Non abbiamo potuto pregare, c’erano tante persone perchè oggi è un giorno di festa. Siamo in regola, cerchiamo uno spazio più grande ma al centro di Cagliari”. Ecco l’immagine di questa mattina


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I trecento islamici intenti a pregare per strada in via del Collegio, nel rione cagliaritano della Marina: “C’erano per la festa del Ramadan”, precisa sin da subito l’imam della moschea Al-Hoda, Triki Mehrez, sessantadue anni. La loro presenza, però, ha bloccato l’accesso alla vicina scuola secondaria Manno. E così sono intervenute 4 auto dei carabinieri e una della polizia. Le Forze dell’ordine precisano che “c’era un servizio di ordine pubblico disposto dalla questura di Cagliari per la celebrazione del Ramadan. Le criticità che si sono create con le numerose persone sedute a pregare è stata immediatamente risolta facendo in modo che si consentisse il passaggio degli studenti, non c’è stato nessun momento di minore serenità”. L’imam, contattato da Casteddu Online, racconta la sua versione dei fatti: “Sono arrivati i carabinieri e hanno rovinato la preghiera, non abbiamo pregato. Sono arrivati verso le 9:15-9:20, la preghiera era iniziata alle nove. Oggi c’è la festa e tutti vengono a pregare, anche chi non ha mai pregato”. La preghiera del Ramadan la stava celebrando proprio Mehrez: “Avevo avvisato la questura, mi sono stati chiesti i documenti da una donna. Siamo in regola, tutti pregavano a distanza, c’erano 50 centimetri l’uno dall’altro e delle “x”, dei punti sui tappeti”.
Il problema di tutti i problemi, alla fine, sembra essere solo uno: gli spazi. La comunità bengalese ha il suo in via XX Settembre, “oggi hanno pregato nel campo sportivo di don Marco”, quello della parrocchia di Sant’Eulalia. “Ci serve uno spazio più grande, l’importante è che ci stiano tutti, per pregare. È quello che vogliamo, l’abbiamo chiesto ma nessuno ci ha ascoltato”. Potrebbe essere questa l’occasione per rinsaldare un dialogo col Comune, magari col sindaco Paolo Truzzu? “Speriamo, lo faccio a nome della moschea Al-Hoda, l’imam sono io e anche il contratto di affitto è a nome mio. Uno spazio più grande ma al centro di Cagliari, se c’è da pagare paghiamo, basta che non sia una somma alta”. Attualmente, in via del Collegio devono sborsare “500 euro al mese”, soldi ottenuti “grazie alla colletta che facciamo ogni venerdì. Prima del Covid, normalmente, circa quattrocento ” fedeli partecipano alla preghiera alla Marina.


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