Prodotti da utilizzare in reparti delicati come quello della Radiologia ma anche, un po’ ovunque, nelle corsie, come lenzuolina usa e getta. Tutto materiale medico, naturalmente sigillato, che il Brotzu riceve e utilizza di più di dieci anni fa. La richiesta di fornitura viene fatta ad un’azienda del Cagliaritano, che eroga tutto il materiale al più grosso ospedale sardo ma rimane “steccata”, non ricevendo nemmeno un centesimo. Una beffa, che ha portato come estrema conseguenza una battaglia legale che, molto probabilmente, vedrà l’ospedale uscirne con le ossa rotte la settimana prossima, quando si pronuncerà il giudice di parte civile. È stata la stessa società fornitrice di presìdi medici a trascinare i vertici dell’ospedale in tribunale. E, alla fine, da 45mila euro circa da dover pagare, dalle casse di piazzale Ricchi ne usciranno poco più di cinquantamila, tra spese processuali e interessi.
Sono gli stessi legali del Brotzu a notare, tramite l’ufficio legale, che c’è un “rischio di soccombenza” e “conseguente aggravio di spese a carico dell’azienda”. Con tanto di delibera ufficiale vengono destinati oltre 50mila euro alla società mai pagata. Che, tutelata dagli avvocati Giuseppe Fanni e Maria Paola Tiso, spera di vedere nel conto i denari quanto prima.











