Il Consiglio comunale ha affrontato la razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche al 31 dicembre 2024, atto obbligatorio previsto dal decreto legislativo 175/2016. La proposta di deliberazione n. 215 è stata illustrata dal sindaco Massimo Zedda, incaricato della relazione annuale sulle partecipate.
Zedda: “Partecipazioni da mantenere, attenzione su Abbanoa e Tecnocasic”
Zedda ha spiegato brevemente che la verifica annuale conferma la regolarità dei principali indicatori richiesti dalla norma – finalità coerenti con l’attività dell’ente, bilanci in equilibrio e continuità operativa – e che non emergono criticità tali da proporre dismissioni.
Il Comune manterrà dunque la partecipazione in Abbanoa, ITS Area Vasta, CACIP, Parkar e CTM.
Il sindaco ha però richiamato due questioni “sensibili”:
• il nuovo blocco della vicenda Tecnocasic, con il contenzioso sul revamping dei forni che potrebbe riflettersi negativamente sul bilancio del CACIP;
• l’evoluzione del quadro finanziario di Abbanoa, alla luce della volontà della Regione di ridurre la propria partecipazione sotto il 20% per rientrare nei parametri europei e redistribuire le quote ai Comuni, operazione che richiederà una progettazione tecnica accurata.
La Commissione consiliare ha espresso parere favorevole (sei voti a favore e quattro astensioni).
Farris (Civica 2024): “Partita sottovalutata. Su Abbanoa pesano scelte rischiose”
Nel suo intervento, il consigliere Giuseppe Farris ha definito la delibera «tecnica, ma utile per fare il punto» e ha criticato la gestione delle partecipazioni più problematiche, dalla società ippica (in liquidazione dal 2017) al Tecnocasic, dove il Comune possiede quasi il 70%.
Il focus del suo intervento è stato però Abbanoa. Farris ha ricordato gli impegni assunti con Bruxelles in occasione della capitalizzazione regionale – anticipo della scadenza del servizio al 2025 e obbligo di gara – sottolineando che l’attuale impostazione “non garantisce né miglior servizio né minori costi”.
Ha poi segnalato la pesante incidenza dell’internalizzazione di 500 dipendenti, con ricadute sulla spesa corrente e sul bilancio del Comune, soprattutto se la quota di Cagliari dovesse aumentare.
Durissimo il giudizio sulla possibile architettura finanziaria tra Regione e Comuni: «Sembra una furbata all’italiana. Bruxelles potrebbe non guardarla di buon occhio».
Da qui l’invito diretto a Zedda: «Lei è il secondo azionista di Abbanoa. Segua questa vicenda con la massima attenzione: è una partita enorme, passata troppo sotto traccia».
La delibera è stata approvata, insieme alla sua immediata eseguibilità.









