In Bulgaria, poi il ritorno a casa, in Sardegna, a Sinnai. Peccato che il viaggio di rientro per Bruno Delussu, autista di 35 anni, si sia trasformato in un’odissea. Atterrato a Fiumicino, rapida passeggiata per raggiungere il gate giusto per poter prendere l’aereo, lunedì scorso, che doveva riportarlo nell’Isola. Meglio, che avrebbe dovuto riportarlo. Sì, perchè l’uomo, a causa della batteria del suo cellulare, completamente a terra, non ha potuto effettuare la registrazione sul portale regionale Sardegna Sicura: “Avevo già fatto il tampone, lo avrei poi rifatto senza problemi all’arrivo a Elmas, ma arrivato al gate, i dipendenti di Alitalia che provvedevano al controllo e all’imbarco dei passeggeri hanno annunciato che chi non era in possesso dell’applicazione Sardegna Sicura con relativa registrazione del suddetto volo non potevano essere imbarcati. Molti hanno iniziato a provvedere alla registrazione”, racconta Delussu, “io no, perchè il mio cellulare era completamente scarico. Nonostante le mie pressioni e la richiesta di spiegazioni, mi hanno fatto perdere il volo di rientro. Come me altre 4 persone arrivate all’ultimo momento che non sono riuscite a compilare il form sull’applicazione in tempo”. Ed è così iniziato il calvario che, fortunatamente, è durato poco.
“Fortuna ha voluto che ci fosse un altro volo dopo due ore e che avessi con me il caricabatterie del cellulare e, nel tempo di attesa, sono riuscito a ricaricare un po’ la batteria, scaricare l’applicazione e compilare il form per il volo seguente. Premesso che il biglietto mi è stato sostituito gratuitamente, se non ci fosse stato un altro volo e io avrei dovuto lavorare il giorno dopo, come avrei fatto? E se ci fosse stata una persona anziana senza cellulare? Sarebbe stata lasciata lì in aeroporto? Io penso che si stia arrivando ad una situazione al limite del grottesco e che vìola palesemente l’articolo 16 della Costituzione. Una applicazione non è un tampone o un controllo sanitario di sicurezza e la mancanza di installazione di un’applicazione non dovrebbe essere occasione di ostacolo di transito dei cittadini. Giusto fare i tamponi in questo periodo di pandemia globale, ma essere obbligati a scaricare un’applicazione e far perdere i voli a chi non ha scaricato la suddetta, mi pare parecchio eccessivo. Tra l’altro, a un conoscente di rientro da Milano, nella stessa giornata non gli è stato chiesto nulla, ovviamente ha fatto il tampone come è sbarcato ad Elmas. Ovviamente sporgerò denuncia dell’accaduto alle autorità competenti”.












