Cagliari, la cartoleria Caide: “Addio centro storico, sfrattati e trattati da abusivi”

“Abbiamo traslocato perché il Comune di Cagliari ci ha sfrattato, trattandoci come se fossimo degli abusivi, nonostante ci abbiano negato a lungo la vendita del medesimo locale”. A parlare è Michele Almerighi, proprietario dell’attività fondata dal nonno Achille.


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Aprì i battenti nel 1955 la storica cartolibreria Caide di Cagliari, in piazza del Carmine che, oramai un  un anno fa, si è trasferita nella parte opposta della città, destinazione via Domenico Millelire. Un altro pezzo di storia del commercio cagliaritano che si è trasferito dal centro storico, dopo sessant’anni di servizio.

“Abbiamo traslocato perché il Comune di Cagliari ci ha sfrattato, trattandoci come se fossimo degli abusivi, nonostante ci abbiano negato a lungo la vendita del medesimo locale”. A parlare è Michele Almerighi, proprietario dell’attività fondata dal nonno Achille.

UNA SENTENZA di primo grado del Tribunale di Cagliari ha di fatto affidato al Municipio la proprietà dell’immobile. La controparte ha contestato però non tanto l’immediata esecutività della sentenza, quanto la proprietà del palazzo.

“Il Comune, che nel 1991 acquistò il palazzo di piazza Carmine dall’INAIL, era dapprima  interessato a realizzare la segreteria generale dell’amministrazione civica”. LO STABILE sarebbe però stato “trascurato e non manutentato. Da qui i crolli della facciata solo in parte arginati da un ponteggio presente da più di trent’anni” racconta Michele. “Abbiamo combattuto a lungo a suon di richieste d’acquisto e di burocrazia con il Comune, che infine ci ha chiesto di comprare lo stabile entro un mese”. LA CIFRA? “Esorbitante, oltre 1 milione e mezzo di euro”. infine la scelta di andar via, “un tantino forzata poiché il locale, sia per le lesioni strutturali che per le muffe ed altri problemi, era diventato oramai invivibile. La gente entrava e si metteva la mano sul naso per gli odori delle muffe. È però – conclude Michele – quell’edificio in una piazza del Carmine oramai invivibile ed insicura, continuerà a chiamarsi Palazzo Caide, giacché l’unica storicità di quell’edifico era data appunto dalla nostra attività. Insomma, dalla cartolibreria Caide, acronimo di Cancelleria, ingrosso e dettaglio e  della quale, mi spiace dirlo, chi ci amministra in senso civico, non ha tenuto conto, facendoci anche la guerra”.


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