Bocciato l’ordine del giorno per salvare i servizi sanitari al CEP: “Un danno per l’intera città”. Così, i consiglieri comunali di centrodestra denunciano con forza la decisione della maggioranza di centrosinistra che, durante la seduta odierna del consiglio comunale, ha respinto l’ordine del giorno volto a tutelare i servizi sanitari nel quartiere CEP. L’iniziativa chiedeva un intervento urgente per ripristinare un presidio sanitario di prossimità dopo la chiusura della Guardia Medica di via Talete e il suo trasferimento in viale Trieste.
“La maggioranza di centrosinistra ha respinto l’ordine del giorno del centrodestra che chiedeva misure urgenti per garantire il ripristino di servizi sanitari di prossimità nel quartiere CEP, a seguito della chiusura della Guardia Medica di via Talete e del suo trasferimento in viale Trieste. Una decisione grave e miope: non si trattava di un servizio solo per i circa 8.500 abitanti del quartiere, ma di un presidio sanitario utilizzato da tutta la città, che per decenni ha rappresentato un punto di riferimento per l’assistenza medica notturna e festiva”. I consiglieri sottolineano come la chiusura del presidio penalizzi in particolare le fasce più vulnerabili della popolazione, alimentando una disparità tra le diverse aree urbane: “Con questa bocciatura, la maggioranza ha scelto di privare Cagliari di un presidio essenziale, penalizzando in particolare i cittadini più fragili — anziani, persone con difficoltà motorie, famiglie prive di mezzi propri — e creando una disparità inaccettabile tra quartieri centrali e periferici. Si legittima così l’idea che esistano cittadini di serie A e cittadini di serie B, in base a dove abitano”. La scelta della nuova sede presenta inoltre rilevanti criticità logistiche: “La nuova sede in viale Trieste, oltre ad essere logisticamente più complicata da raggiungere, soffre di gravi problemi di accessibilità e carenza di parcheggi, con pesanti ripercussioni anche per il personale medico”. Infine, l’appello alla cittadinanza: “La maggioranza ha perso l’occasione di dare un segnale di responsabilità, equità e vicinanza concreta ai cittadini. Continueremo a batterci affinché il diritto alla salute non sia subordinato al CAP di residenza. Invitiamo tutti i cittadini a rimanere vigili e a continuare a far sentire la propria voce per difendere il diritto alla salute e il benessere della comunità. La salute è un bene primario e non può essere trascurata”, concludono.